Querelle Fp Cgil- Asp Cividale sull’armadio farmacologico automatizzato: nuova nota sindacale in risposta alla direzione
“Per dovere di cronaca, scrive Il Segretario Generale Fp Cgil Udine Andrea Traunero, rispondiamo a quanto riportato dalla Direzione ASP di Cividale sulle nostre esternazioni riguardanti il noleggio quinquennale con possibilità di riscatto finale, di un armadio automatizzato per la preparazione delle terapie per gli anziani ospiti della Casa di Riposo della città Ducale al costo presunto di 138,430 €, come riportato in determina aziendale del 14/6/2023. La scrivente Federazione non ha mai inteso dire che lo strumento in oggetto fosse da demonizzare, ha solo posto l’accento sulla spesa che, a nostro avviso poteva essere utilizzata per valorizzare e cercare di essere uno strumento attrattivo per i professionisti della salute e allo stesso tempo di continuare a umanizzare la salute e il socio sanitario. Ci chiediamo poi come mai, sempre dai territori e dalle strutture più periferiche si cerchi di “esplorare “ nuove modalità, anche se innovative ma molto poco conosciute in realtà come le case di riposo e strutture socio sanitarie.
Siamo si a conoscenza che in altre realtà in Italia e all’estero ( ma noi viviamo in Italia con le nostre norme e leggi ) si è cercato e si cerca la strada dell’automazione anche in sanità ma, queste sono anche precedute da protocolli e procedure ben definite per l’utilizzo di tali apparecchiature. Non ci risulta, almeno dagli atti ufficiali questi stia avvenendo in Asp Cividale. A noi basta questo per documentarci!!
Sulla bontà dell’armadio automatizzato siamo certi sia un OTTIMO prodotto ( d’altronde le autovetture e le apparecchiature in generale le vendono chiavi in mano). Qui invece sorge il problema della somministrazione della terapia come evidenziato nella determina che è prevalente in un turno di lavoro. Inoltre ci meraviglia quanto riportato sempre in tale determina ufficiale che si affianchi al personale infermieristico, operatori socio sanitari con formazione complementare e si assegni in via temporanea e sperimentale attività “burocratiche” di competenza infermieristica, alla figura amministrativa.
Sarà sicuramente a conoscenza la Direzione aziendale dell’ASP che una figura “alternativa” all’infermiere in questo momento non esiste ne sul piano formale/legislativo ne su quello sostanziale quotidiano. Le varie proposte sono ferme a livello nazionale. Su questo ci si documenti! E noi lo abbiamo fatto! Riteniamo pertanto, chiude la nota sindacale, che le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi sull’utilizzo di questo “ strumento “in una Casa di risposo siano alquanto discutibili proprio per le motivazioni riportate sopra e non crediamo che una semplice “informazione” data a un Tavolo di trattativa ( tra l’altro la FP CGIL non era presente ) siano esaustive per affrontare il problema della carenza di personale infermieristico. La FP CGIL non è contro le “macchine “,ma un conto sono le lavatrici e le lavastoviglie e un altro conto sono le “macchine” che preparano la terapia in sostituzione del professionista laureato, non capendo ancora chi farà la somministrazione delle terapie in carenza degli infermieri; non lo faranno mica gli OSS? Con le attuali norme non lo possono fare!”