Regione Fvg: Rosolen-Bini, nuova strategia specializzazione intelligente, sarà sottoposta alla Giunta
“Grazie a un articolato e complesso lavoro preparatorio compiuto dalla Regione con il supporto di Area Science Park, di Agenzia Lavoro & SviluppoImpresa e dei portatori di interesse, il Friuli Venezia Giulia è pronto per l’avvio della programmazione europea Por Fesr 2021-27”.
Lo hanno dichiarato gli assessori regionali a Lavoro, Formazione e Ricerca, Alessia Rosolen, e alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Comitato di indirizzo strategico della nuova ‘Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3)’ del Friuli Venezia Giulia che, una volta approvata anche dalla Giunta regionale, consente di orientare gli investimenti a supporto di una trasformazione economica intelligente, verde e digitale e rappresenta un requisito fondamentale per l’accesso ai nuovi fondi comunitari.
Rosolen ha rimarcato che “è stato compiuto uno sforzo rilevante per definire un progetto basato sulle volontà e le esigenze del territorio ed incentrato sul percorso volto ad aumentare la competitività, supportare ricerca e sviluppo, favorire le competenze ma soprattutto creare un sistema di collaborazione nell’ottica dello sviluppo complessivo. Nella nuova strategia hanno grande rilevanza i processi di transizione industriale e di internazionalizzazione dei nostri comparti scientifico e produttivo, ma è stata posta anche notevole attenzione alle nuove competenze necessarie in un momento nel quale c’è bisogno di un’accelerazione per restare al passo con le nuove programmazioni europee nazionali, che devono essere complementari alla strategia regionale di specializzazione intelligente”.
In merito alla formazione Rosolen ha spiegato che “la Regione è attenta alla nuova programmazione del Fondo sociale europeo in particolare per l’aggiornamento delle professioni e punta allo sviluppo di un sistema nel quale i percorsi formativi vengono sviluppati in base al fabbisogno formativo del tessuto produttivo. Il capitale umano è infatti un asset fondamentale sul quale ruota la nuova programmazione e l’Amministrazione regionale, come ha già dimostrato, è pronta ad affrontare questa sfida”.
Bini ha spiegato che “l’ambito di intervento della S3 non riguarda più solo ricerca e innovazione, ma anche la trasformazione verde e digitale dell’industria e lo sviluppo di competenze adeguate a supportare le esigenze del mondo produttivo e ad agevolare l’imprenditorialità. Inoltre, è stata aggiornata la governance regionale per garantire il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse nella definizione e attuazione della strategia. Il comitato strategico è stato allargato a 33 rappresentanti provenienti dal settore pubblico e da quello privato e ora include i Cluster regionali, le associazioni di categoria, le Camere di commercio, il mondo della finanza, il settore della ricerca e della formazione, compreso il sistema sanitario. Ne fa parte anche la società civile, con la partecipazione delle associazioni di tutela ambientale, della Consulta dei disabili e delle organizzazioni sindacali.
Nella definizione della strategia intelligente è stato superato il precedente approccio basato su comparti produttivi consolidati e istituzionalizzati, grazie a un’articolata azione di ascolto del territorio attraverso otto gruppi di lavoro che hanno facilitato la contaminazione tra settori. La nuova S3 che verrà presentata all’Europa si articola quindi in 24 traiettorie di sviluppo raccolte in 5 aree di specializzazione: transizione energetica, economia circolare e sostenibilità ambientale; fabbrica intelligente per il Made in Italy; tecnologie marittime; salute, alimentazione e qualità della vita; turismo, patrimonio culturale, design, industria della creatività.
Bini ha quindi sottolineato che “diversamente dalla precedente programmazione, che ha visto l’esclusione delle imprese turistiche dall’accesso ai fondi Fesr, le traiettorie di sviluppo definite per il 2021-27 contribuiranno a rendere il Friuli Venezia Giulia una destinazione allettante anche per un turismo più ricercato e rispettoso delle risorse del territorio. Inoltre spingeranno l’evoluzione della filiera turistica regionale verso la necessaria digitalizzazione, mettendo a sistema le preziose risorse naturali, culturali ed enogastronomiche del nostro territorio”.