‘Rifiuti in piazza’, educazione e sensibilizzazione, si inizia con Grado il 12 aprile,
Sensibilizzare ed educare turisti, cittadini, operatori del settore turistico e studenti sul tema della riduzione dei rifiuti e della loro corretta gestione e prevenzione. È l’obiettivo di “Rifiuti in piazza”, quattro iniziative pubbliche a Grado, Lignano Sabbiadoro, Sappada e Tarvisio organizzate dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg) in collaborazione con i quattro Comuni e l’Università di Udine. I primi tre appuntamenti si terranno ad aprile: mercoledì 12 a Grado, dalle 9.30; mercoledì 26 a Tarvisio, sempre dalle 9.30, giovedì 27, in mattinata, a Sappada.
“Rifiuti in piazza” nell’Isola d’Oro
A Grado, di fronte al municipio, assieme ai tecnici dell’Arpa e alla presenza degli allievi del locale istituto comprensivo “Marco Polo”, sarà analizzato il contenuto della raccolta differenziata. Un camion con i rifiuti raccolti nel territorio comunale arriverà in piazza Biagio Marin. Quindi sarà fatta l’analisi merceologica, cioè saranno separati per tipologia i materiali presenti e, con il gestore Isontina Ambiente, si valuterà se ci sono materiali non correttamente conferiti.
“Rifiuti in piazza” a Tarvisio
Nel capoluogo della Val Canale, sempre con gli esperti dell’Arpa, si procederà analogamente a Grado. Con il camion di rifiuti che arriverà nella piazza della cittadina. Per poi procedere all’analisi merceologica con il supporto dei tecnici del gestore, Net spa, e la partecipazione di decine di studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto “Giovanni XXIII”.
L’eco-compattatore
A Lignano Sabbiadoro è stato installato un eco-compattatore all’interno di una collaborazione con Coripet, consorzio volontario senza fini di lucro, riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, tra produttori e riciclatori di bottiglie in plastica.
Il progetto
Grado, Lignano Sabbiadoro, Sappada e Tarvisio sono gli “epicentri” delle attività previste dal progetto di ricerca “Zero Waste e sostenibilità turistica” condotto dal Dipartimento di Lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’Ateneo friulano. Il progetto, coordinato da Andrea Guaran, rientra in un accordo attuativo tra il Dipartimento e la Regione Friuli Venezia Giulia (Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati).
Il progetto nei Comuni
Nei comuni coinvolti sono stati attivati dei tavoli di lavoro a cui siedono l’Università, le rispettive amministrazioni comunali, le aziende che gestiscono la raccolta dei rifiuti e i rappresentanti delle varie categorie operanti nel settore del turismo. I tavoli servono a definire delle azioni puntuali nei vari territori come, ad esempio, l’elaborazione di documentazione informativa o la traduzione in diverse lingue straniere delle informazioni sulla gestione dei rifiuti a livello comunale. Inoltre, tra le diverse attività, si sta finalizzando la stesura di un protocollo per un riconoscimento dedicato alle strutture ricettive e della ristorazione e agli esercizi commerciali che si adeguino ad alcuni standard minimi per una gestione virtuosa dei rifiuti.
Il progetto nelle scuole: 600 studenti ai laboratori
Sono stati circa 600 gli studenti che hanno partecipato alle attività previste dal progetto. Si è trattato di laboratori formativi e informativi, curati dai ricercatori dell’Università di Udine e dagli operatori della compagnia teatrale “La Fa Bù” che ha adottato metodologie comunicative proprie dell’animazione teatrale. Le scuole superiori di primo grado coinvolte appartengo all’istituto comprensivo di Comeglians e agli istituti comprensivi “Marco Polo” di Grado, “Giosuè Carducci” di Lignano e “Giovanni XXIII” di Tarvisio. Le attività hanno coinvolto anche quattro istituti superiori di secondo grado: “Jacopo Linussio” di Codroipo, “Sandro Pertini” di Grado, “Enrico Mattei” di Lignano Sabbiadoro e “Federico Flora” di Pordenone.
«Nelle nostre attività – spiega Federico Venturini, ricercatore del team del progetto – abbiamo incontrato studenti prima di tutto interessati alla tematica della gestione dei rifiuti, che non è a prima vista molto attrattiva, ma soprattutto li abbiamo trovati disponibili a cambiare i loro comportamenti e stili di vita per migliorare la raccolta differenziata e, soprattutto, ridurre la loro produzione di rifiuti».
«In definitiva – sottolinea Andrea Guaran, responsabile del progetto –, i 15 mesi di attività nei territori delle quattro località turistiche interessate hanno evidenziato le principali criticità connesse alla loro caratterizzazione turistica. Allo stesso tempo sono emerse la consapevolezza che i punti deboli esistono e, allo stesso tempo, la volontà di fare qualcosa per avanzare delle soluzioni condivise con tutti gli attori coinvolti al fine di migliorare la gestione dei rifiuti. Inoltre, per quanto riguarda la sensibilizzazione degli studenti, i risultati sono positivi e sono già arrivate richieste da parte degli istituti scolastici per ripetere l’iniziativa a vantaggio di nuovi gruppi di allievi».