Riforma degli Enti Locali in Fvg. Consiglio delle autonomie locali: parere unanime ma condizionato
“Sta per concludersi un percorso partito un anno e mezzo fa che ha generato un proficuo dibattito e che trova una condivisione quanto più ampia possibile”. Questo il commento dell’assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, al termine dell’odierna riunione a Udine del consiglio delle Autonomie locali, chiamato a esprimere l’intesa sul disegno di legge che introduce l’esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e l’istituzione degli enti regionali di decentramento amministrativo. “Un confronto positivo – lo ha definito Roberti – che giunge a seguito di un dibattito iniziato al Cal con la pre-illustrazione a inizio mese, un’ampia discussione nella competente commissione e questo confronto finale che ha portato all’intesa odierna”. Nel merito del testo, Roberti ha evidenziato come siano stati accolti diversi suggerimenti, giunti dalla discussione in Cal, che non stravolgevano il senso della norma. “In ogni caso – ha precisato l’assessore – fuori intesa è stata espressa una richiesta di approfondimenti che svolgeremo prima che il testo giunga alla Commissione consigliare dove sarà audito anche il presidente del Cal”. Il dibattito tra i componenti del Cal è stato molto articolato e si è concluso con il voto unanime favorevole all’intesa. Nel corso della seduta erano state illustrate diverse proposte di integrazione o modifica della norma.
Al termine, Roberti ha accolto alcune modifiche al testo: la previsione che le Comunità siano costituite tra Comuni di norma contermini che possano condividere politiche di sviluppo territoriale, che promuovano lo sviluppo sociale, economico e culturale dei cittadini, che le stesse possano avvalersi del personale e delle strutture operative dei Comuni aderenti previo accordi con i Comuni medesimi.
Con queste ultime modifiche il testo del disegno di legge è stato successivamente approvato anche dalla Giunta regionale, riunitasi appositamente in seduta straordinaria. L’iter prevede che il ddl sia ora discusso in V Commissione consiliare, già convocata per il 4, 5 e 6 novembre, per giungere quindi alla definitiva approvazione in Aula, dove la discussione è calendarizzata per i giorni 13 e 14 novembre.
Nella seduta odierna, il Cal ha espresso parere favorevole unanime anche al ddl 68 su “Disposizioni per la tutela e la promozione delle minoranze linguistiche slovena, friulana e tedesca del Friuli Venezia Giulia. Modifiche alle leggi regionali 26/2007, 29/2007, 20/2009 e 13/2000”. È stata accolta la richiesta di una moratoria giunta dal rappresentante delle comunità di lingua friulana (sindaco di Valvasone-Arzene) affinché, in attesa della costituzione dell’albo delle associazioni che promuovono il friulano introdotto dalla nuova norma, sia garantita per il 2020 la stessa contribuzione prevista per gli attuali beneficiari.
Di parere leggermente difforme dalla narrazione dell’Assessore Terminata la posizione dell’opposizione sulla discussione e votazione al CAL della nuova riforma degli Enti Locali. L’assemblea dei Sindaci regionali ha espresso il proprio parere favorevole all’unanimità, conferma il Sindaco di Palmanova Martines . Un’intesa che alla fine avrà valore solo se il Disegno di legge recepirà modifiche sostanziali su quattro temi evidenziati in emendamenti presentati dal Sindaco di Palmanova Francesco Martines e da quello di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie.
“Un dibattito aperto tra tutti i sindaci regionali, senza distinzione di colore politico, che vuole portare un contributo costruttivo alla definizione dei nuovi assetti regionali” commenta il Sindaco di Palmanova Francesco Martines. “Dall’analisi della proposta io e il presidente Di Bisceglie abbiamo presentato due blocchi di emendamenti che hanno trovato sintesi in un documento condiviso da tutti i sindaci, sulla base del quale si è voluto vincolare l’intesa sul DDL Roberti a modifiche sulla struttura e sulla governance delle comunità”.
Le richieste riguardano la definizione delle dimensioni minime per quanto riguarda le “Comunità”, sia in termini di popolazione che di numero di amministrazioni comunali coinvolte.
Si richiede inoltre di affiancare all’avvio delle nuove realtà un sostegno finanziario. La terza indicazione prevede di assegnare, a queste, compiti non solo legati all’aggregazione di servizi e uffici ma anche alla programmazione e svilupppo sociale e territoriale dell’area di attività. Infine l’emendamento per eliminare dalle legge le normative che riguardano la governance, lasciando la sua definizione ai singoli statuti.
“La decisione di oggi del CAL ha un grande valore politico. La votazione della massima assise dei sindaci regionali influenzerà il dibattito in commissione consiliare, in Consiglio regionale e la posizione che l’ANCI sosterrà. L’intesa di oggi, favorevole al provvedimento, avrà valore solo se nel testo finale saranno integrate le modifiche richieste”, conclude Martines.