Sanità del Fvg presto resusciterà anche i morti. Spunta un sondaggio commissionato dalla Regione Fvg sulla bontà dei servizi sanitari targati Riccardi
Questa mattina il Messaggero Veneto dà ampio rilievo ad un sondaggio commissionato dalla Regione Fvg che dimostrerebbe la bontà del sistema sanitario regionale e di conseguenza la bravura di chi lo dirige. L’unico problema registrato, guarda caso, è quello delle liste d’attesa per le prestazioni, criticità però prontamente risolta dalla mirabolante gestione assessorile, attraverso il ricorso alla sanità privata, corsa prontamente e meritorialmente in aiuto per spirito di servizio e non perchè una pioggia di milioni di denaro dei cittadini rimpinguerà le casse. Non entriamo nel merito dei dati che sono incommentabili, anche perchè sono forniti “prendere o lasciare” senza alcuna indicazione metodologica, notiamo però che nella pagina doppia è sfacciatamente presente una bella pubblicità della Regione Fvg, che siamo certi, sia gratuita. Ma facciamo qualche considerazione preliminare partendo dalla constatazione che il Piccolo, che ormai di fatto è quasi sempre fotocopia del Messaggero Veneto con il quale condivide il direttore, non ha pubblicato il medesimo sondaggio. Il motivo probabilmente sta nel fatto che a Trieste sono decisamente più smaliziati e sanno bene che quando un sondaggio è “commissionato” vuol dire che sono commissionati anche i risultati. Non ce ne vogliano i sondaggisti che come i giornalisti fanno spesso uno sporco mestiere, ma è evidente che loro sanno come predisporre le domande nel modo giusto. Riescono facilmente a pilotare il risultato che soddisfi il committente dando quella sufficiente aurea di scientificità che convinca l’opinione pubblica meno smaliziata, nell’eterno conflitto fra elaborazione di dati veri provenienti da fonti certificate e elaborazioni di dati basati su “interviste” telefoniche. Interviste svolte su campioni selezionati, la cui selezione lascia a sua volta aperti dubbi di serietà. Il tutto viene inserito in campagne di comunicazione che prevedono una narrazione che soddisfi un preciso obiettivo mediatico, dimostrare con dati più o meno veri, il falso e soprattutto mettere in difficoltà chi è consapevole che si tratta di favole, ma che è costretto in qualche modo ad assecondare, almeno in parte quella narrazione, per evitare di buttare il “bambino con l’acqua sporca”. Intendiamoci nulla di illecito, anche se, quando certe operazioni vengono svolte con denaro pubblico, il dubbio che sia legittimo esiste. La furbata inoltre è legare, come nel caso della sanità Fvg, la gestione dei vertici politici a chi invece lavora sul campo, un abbraccio mortale da prendere o lasciare. Insomma chi parla male della sanità parla male anche dei valenti professionisti che, con grandi difficoltà, nonostante la corsa ad ostacoli, la mandano avanti. Tutto questo può avvenire soprattutto in presenza del quasi monopolio dell’informazione. La costruzione di una narrazione quindi passa necessariamente attraverso l’utilizzo martellante di informazioni veicolate con lo scopo di influenzare la realtà, cancellando a colpi di sondaggio la realtà delle critiche di medici e personale sanitario, di sindacati o di semplici ammalati e perfino le ispezioni ministeriali che, ovviamente, sono corpi estranei alla splendida macchina organizzativa by Riccardo Riccardi. L’imperativo, in sostanza, è costruire un teorema credibile, così le persone si autoconvincono che tutto vada bene, almeno finchè non si scontrano personalmente con un problema, e quasi inconsciamente cominciano ad avvallare quella narrazione e magari a interagire come i sondaggisti suggeriscono. Del resto, al di là del caso di specie (per dirla in termini giuridici) che lascia in noi dubbi ma non certezze, buona parte dei sondaggisti sono delle vere fabbriche di consenso senza scrupoli, dove si spinge qualcosa più che registrarla. Del resto è notorio che i sondaggisti (presenti esclusi) siano degli spacciatori di dati tossici, spesso tagliati male, dei “pusher” della politica e dell’informazione massificata. Senza contare che alcuni di loro semplicemente si limitano a costruire dati di sentiment che manipolano riuscendo a convincere le persone grazie all’ospitalità di giornali e televisioni. Non è improprio in sostanza, a livello generale, parlare di “sondaggite” come forma di squadrismo politico del quale, e questo spiega il perchè contrariamente a maghi e fattucchiere vengano ancora considerati “scienziati”, tutti i partiti negli ultimi vent’anni, in un modo o nell’altro, se ne sono avvantaggiati. Il problema vero però nasce quando in un territorio c’è una emergenza nella comunicazione, quando la narrazione nei pochi mezzi di informazione presenti, si rende correa di questa o quella narrazione tossica, per quieto vivere o per paura di perdere prebende economiche presenti e future. Ovviamente al servizio di chi è al potere, se poi chi è al potere nel momento è anche ideologicamente gradito o peggio vi sono apparentamenti di varia natura, ad essere messa in discussione è la democrazia. Ma questo, al di là delle roboanti dichiarazioni, abbiamo la sensazione, poco interessa.
Fabio Folisi
Prosegue la campagna di sostegno a FriuliSera “Sbroglia la matassa. Adotta un giornale”