Sanità Fvg allo sbando: nessuna autocritica da Fedriga che favoleggia sulle scelte coraggiose intraprese per riformare il sistema
Il presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga scopre dopo anni che il problema sanitario in Fvg è legato alle carenze territoriali. Come se lui e il suo assessore Riccardi fossero arrivati oggi da Marte e non fossero i principali responsabili del deteriorarsi del sistema salute regionale. Comunque meglio tardi che ma. anche se temiamo che i piagnistei odierni siano in realtà tesi a mascherare la realtà di una politica sanitaria che vuole favorire interessi economici e drammaticamente in maniera incidentale il benessere di cittadini. Comunque ieri Fedriga ospite del Congresso nazionale dell’Associazione italiana di chirurgia della cataratta e refrattiva si è lasciato andare a dichiarazioni general generiche rimandando la palla delle criticità ai livelli nazionali: “Le trasformazioni demografiche e l’aumento della longevità ci impongono di ripensare profondamente il nostro Sistema sanitario, con un’attenzione particolare alla gestione delle cronicità. Per questo, servono scelte serie e coraggiose a livello nazionale”. Fedriga ha sottolineato, spiga una nota dell’agenzia di stampa della Regione Fvg (Arc), come il mutato contesto sociale imponga un’evoluzione del modello sanitario, con l’obiettivo di superare criticità strutturali, in particolare nei tempi di risposta alle esigenze dei cittadini. In questo senso, il governatore ha evidenziato la necessità di un nuovo patto con la medicina territoriale, per evitare l’allungamento delle liste d’attesa e rispondere con prontezza ai bisogni assistenziali. Tra i punti critici segnalati, anche il tema del personale: “Secondo gli studi accreditati, dal 2027 il numero di medici laureati supererà quello dei pensionamenti, quindi non sarà questo l’ambito più critico. Il vero nodo – ha spiegato Fedriga – riguarda il personale infermieristico, su cui si prevede una carenza significativa”. Altro fronte su cui agire è quello delle cure intermedie, oggi insufficienti, che portano a un eccesso di ospedalizzazioni evitabili. Infine, il governatore ha richiamato l’importanza strategica dell’innovazione tecnologica in sanità, da promuovere con adeguati finanziamenti. “Il cambiamento richiederà anni – ha concluso – ma alcune scelte devono essere intraprese ora, come già fatto in Friuli Venezia Giulia con l’adozione della rete oncologica regionale”.