Sanità in Friuli Venezia Giulia: un fallimento chiamato “riforma”

“Oggi apprendiamo con preoccupazione e non poca sorpresa dell’annunciata “rivoluzione” del sistema sanitario regionale da parte dell’Assessore Riccardi, supervisionata dal Presidente Fedriga. Una rivoluzione che, anziché migliorare i servizi e garantire la territorialità e la capillarità promesse, sembra tradursi in tagli e smantellamenti che penalizzano ulteriormente i cittadini, soprattutto quelli delle zone periferiche. A dirlo, Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG. Una “rivoluzione” che taglia e non costruisce: questa riforma non è altro che un maquillage per nascondere anni di gestione improvvisata. Le promesse elettorali del centrodestra, che parlavano di potenziare i servizi territoriali e di garantire una copertura adeguata in tutte le zone della regione, sono state disattese. Invece di investire nel potenziamento della sanità pubblica, si chiudono punti nascita come quello di San Vito al Tagliamento e si minaccia la chiusura di altri, come quelli di Latisana e San Daniele, con la stessa logica.
Liste d’attesa interminabili e mancanza di medici: le liste d’attesa continuano a essere vergognosamente lunghe, nonostante le decine di milioni di euro stanziati negli ultimi assestamenti di bilancio. Questi fondi, che avrebbero dovuto risolvere il problema, sono stati gestiti senza un piano chiaro e senza una programmazione seria. La carenza di medici di medicina generale e di altri professionisti sanitari nelle principali aree patologiche è una realtà inaccettabile per una regione come la nostra. La Giunta regionale ha fallito completamente nel delineare piani di reclutamento accattivanti. Ha solamente provocato dimissioni di professionisti insoddisfatti.
Un confronto con i cittadini negato: è scandaloso che in tutto questo percorso di riforma non sia stato previsto un vero confronto con la cittadinanza e con le organizzazioni sindacali. La Giunta regionale, guidata da Fedriga e sostenuta da una maggioranza sorda alle necessità del territorio, ha evitato il dialogo, preferendo agire nell’ombra e senza trasparenza. Coinvolgere solo chi asseconda le decisioni dell’Assessore Riccardi o organizzazione esterne non è partecipazione, è imposizione.
Un invito alla mobilitazione: chiediamo alle cittadine e ai cittadini del Friuli Venezia Giulia di non restare in silenzio. Questa “rivoluzione” non è fatta per il nostro bene, ma per tagliare e ridurre i servizi, aggravando ulteriormente le difficoltà che già oggi affrontiamo. È tempo di alzare la voce, è ora di dire basta a questa politica e di richiedere un sistema sanitario pubblico all’altezza delle necessità dei cittadini.”