Sanità: Spitaleri, Giunta Fedriga scopre che lavoro straordinario va pagato: “Forse è tempo di dire pubblicamente che il re è nudo”
“La stupita scoperta da parte dell’assessore Riccardi che nei confronti di infermieri e sanitari c’è dello straordinario da pagare risulta veramente incredibile. Chi guida la sanità non si può spacciare per Alice nel paese delle meraviglie, specialmente in una regione ad autonomia speciale in tempo di pandemia. Questo vale per i direttori generali, che sono fiduciari della Giunta, sia per l’assessore ma soprattutto per il presidente Fedriga cui tutto va riportato”. Lo afferma il membro della commissione Paritetica Stato-FVG Salvatore Spitaleri, commentando la dichiarazione via Twitter, riportata oggi sul “Messaggero Veneto” dell’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, il quale riferisce di aver “chiesto spiegazioni alle Aziende” per gli straordinari non pagati denunciati da uno degli infermieri dimissionari dalla Sanità pubblica.
“Prima pareva un problema di risorse e allora – spiega Spitaleri – il Governo nazionale ha messo le risorse anche per la sanità del FVG. Poi pareva fosse un problema di accordi e dopo tre mesi dall’accordo nazionale, in FVG non non è ancora operativo l’accordo con i medici di medicina generale. Poi pareva un tema di assunzioni di personale, e sono arrivati gli sblocchi per il personale sanitario. Prima pareva colpa dei pochi vaccini governativi e delle primule di Arcuri, ma ancora ci sono molti ultraottantenni da vaccinare, per tacere dei soggetti fragili e disabili gravi. Prima pareva che il nostro modello di organizzazione anti-pandemia fosse il primo della classe, ed ora siamo in zona rosso scuro e ci saremo per qualche settimana”.
“L’attività dell’assessore Riccardi è scandita da decine di tweet giornalieri – aggiunge Spitaleri – mille e una videoconferenza, uno sfrenato presenzialismo in eventi e tagli di nastri: forse è il tempo di alzare timidamente il dito e dire pubblicamente che il re è nudo. Si faccia aiutare a rivestirsi oppure – conclude – lo si cambi”.