Sanità territoriale. Friuli-Venezia Giulia bocciato dal report Agenas. L’opposizione chiede che la Giunta riferisca in Commissione
«Dopo aver letto il report dell’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, che riporta in modo sintetico i dati del secondo semestre 2024 elaborati da Agenas sul monitoraggio relativo all’attuazione del Decreto Ministeriale 77/2022, non possiamo che esprimere preoccupazione per il dato del Friuli-Venezia Giulia che si trova in ultima posizione rispetto a tutti i parametri analizzati per il conseguimento degli obiettivi indicati dal DM 77 in materia di sanità territoriale. Chiediamo al Presidente Fedriga e all’Assessore Riccardi di riferire in Consiglio sugli interventi in essere o da programmare per recuperare questa situazione e garantire la piena attuazione degli obiettivi». Così i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia – Civica FVG Massimo Moretuzzo e del PD Roberto Cosolini.
«La fotografia presentata da Agenas è preoccupante: a fronte delle 32 Case della Comunità programmate, Agenas riporta che la nostra Regione non ne ha attivata nemmeno una, neanche con un solo servizio. Anche per i 13 ospedali di comunità previsti il numero di quelli attivi è pari a zero. Eppure in altre Regioni le cose sono andate diversamente: in Emilia-Romagna 177 Case della Comunità previste e 125 attivate con almeno un servizio, di cui 26 con tutti i servizi obbligatori, Lazio 17 su 39, Lombardia 138 su 207, Marche 16 su 29. Certo in Friuli-Venezia Giulia il piano per le Case di Comunità prevede importanti interventi di ristrutturazione ed edificazione monitorati recentemente dalla Corte dei Conti, ma è altrettanto vero ed evidente che la predisposizione dei contenitori non esaurisce le azioni necessarie per fare funzionare queste strutture sul territorio. È tempo che la Giunta prenda atto delle difficoltà del sistema e le affronti in modo trasparente, con proposte chiare e un dibattito aperto, dentro e fuori il Consiglio regionale».
«La soluzione delle criticità della sanità regionale, che sono certamente complesse e vengono da lontano, passa innanzitutto attraverso una riorganizzazione della Medicina territoriale, senza la quale non è pensabile affrontare le enormi difficoltà che vivono le strutture ospedaliere – continuano Cosolini e Moretuzzo –. Di certo non possono essere affrontare attraverso la scorciatoia della privatizzazione di pezzi fondamentali del Servizio sanitario regionale, magari mascherati da atti amministrativi dovuti: a questo proposito riteniamo indispensabile che su due temi, ipotesi di privatizzazione di servizi ospedalieri a Latisana e Spilimbergo e stato di attuazione del DM 77, il Presidente Carlo Bolzonello eviti inaccettabili dilazioni e convochi tempestivamente la Terza Commissione».