Scatta l’ora delle “bandiere blu”. Il mare torna magicamente pulito

Grado e Lignano, bandiere blu confermate, e dati positivi per altri 14 approdi turistici del Fvg. Ebbene già in passato avevamo sollevato dubbi su queste “certificazioni” che puzzano molto di interessi economici. Del resto ai fini della valutazione, in questo caso fatta dalla Foundation for Environmental Education (Fondazione per l’Educazione Ambientale) non c’è solo la qualità delle acque di balneazione che viene certificata sulla base di rilevamenti non compiuti direttamente ma trasmessi da chi propone la propria candidatura, ma anche la depurazione delle acque reflue (anche in questo caso si presume su dati forniti dai gestori in autocontrollo), la gestione dei rifiuti (su dati dei gestori), la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza ed i servizi in spiaggia. Ebbene sulla base di tutto ciò e in base al principio che nessuno controlla i controllori, il Friuli Venezia Giulia mantiene le 2 Bandiere blu di Grado e Lignano così come gli approdi turistici in regione. In particolare il Friuli Venezia Giulia ha visto assegnare le bandiere blu anche a 14 approdi turistici. Si tratta di Marina Uno, Punta Verde, Punta Faro e Porto Vecchio a Lignano Sabbiadoro, Punta Gabbiani, Aprilia Marittima e Capo Nord ad Aprilia Marittima, Cantieri Marina San Giorgio e Marina Sant’Andrea a San Giorgio di Nogaro, Marina Monfalcone, Porto San Vito e Darsena San Marco a Grado, Porto Piccolo a Duino Aurisina e Lega Navale a Trieste. Fin qui la notizia che arriva ovviamente a inizio stagione e che si unisce a quella, sempre di questi giorni, relativa ai controlli in atto da parte di Arpa Fvg che ha annunciato  il calendario dei controlli e dei monitoraggi previsti e che come FriuliSera abbiamo dato (clicca per  l’articolo del 12/5) nonostante i tanti dubbi su quella che appare una operazione più propagandistica che scientifica. Peccato però che nel corso degli anni, dei mesi e non ultimo nell’aprile scorso abbiamo evidenziato come vi siano spesso ordinanze e dati che dimostrano livelli preoccupanti di escherichia coli e salmonella tanto da inibire la raccolta dei molluschi. Gli ultimi dati negativi sono della prima decade di aprile (Clicca per leggere), ma poi miracolosamente in prossimità dell’apertura della stagione balneare l’escherichia coli sembra abbandonare mare e laguna probabilmente preferendo le vacanze montane. Ma scherzi a parte come giornale possiamo solo fare solo domande, ed una ci sorge spontanea, non è che in nome del supremo interesse economico del turismo balneare si “opacizzano” le realtà scomodo sperando che nessuno si ammali?