Se fate i bravi: l’atteso film sul G8 dà il via alle anteprime del Pordenone Docs Fest

Se fate i bravi

Al via le anteprime della XVI edizione del Pordenone Docs Fest: giovedì 9 febbraio alle 20:45 arriva a Cinemazero “Se fate i bravi”, l’atteso film sul G8 di Genova 2001, alla presenza dei registi Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli. Il documentario, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e finalista ai Nastri d’Argento per il cinema del reale, a oltre vent’anni dai fatti di Genova, racconta al presente un passato interrotto: vent’anni è un ciclo di tempo umano, il tempo giusto, per gli autori, per capire cosa Genova ha significato per l’Italia. Nel film, il protagonista, Evandro Fornasier, parla quasi in macchina, in un contesto neutro. Narra la sua storia in modo disteso, intimo, quasi come in un monologo teatrale. Si avverte la presenza, attorno alla telecamera, di persone che condividono con lui uno spazio e un tempo irripetibile. Con voce quieta e pungente, racconta l’esigenza che muoveva lui e il suo gruppo di amici a partecipare a quell’evento, in un gesto che sembrava necessario, indiscutibile, pur non essendo loro militanti: l’idea di un mondo un cui fosse più piacevole e più giusto vivere.

se fate i bravi

Un’idea di contestazione pacifica e di partecipazione politica esterna che potesse influire anche parzialmente sulle decisioni dei grandi del mondo. Fornasier racconta anche cos’è avvenuto dopo: la repressione caotica, l’arresto, la detenzione a Bolzaneto, una discesa agli inferi. E poi la traduzione al carcere di Alessandria, dove l’incubo non è finito.
Al suo diario parlato, si affianca quello per immagini di Stefano Collizzolli, uno dei due autori del documentario, che, nel corso della lavorazione del film, riscopre le riprese video delle sue giornate di Genova, il girato di una telecamera miniDV, con cui voleva testimoniare uno spirito di festa, di gita con gli amici, con i costumi da bagno in zaino per il giorno dopo le manifestazioni. Sono immagini che poi nessuno aveva mai più rivisto. Evandro e Stefano non si conoscevano; eppure spesso erano separati da poche decine di metri, e quella piccola distanza è stata decisiva per come le due storie sono andate a finire.