Sghiaiamento del lago di Barcis: uno stallo permanente
Oggi a Trieste si è tenuta la riunione della IV Commissione consigliare permanente, che tra i vari punti ha trattato anche l’audizione dei portatori di interesse circa lo sghiaiamento del lago di Barcis.
“Si tratta di un intervento molto complesso -ha spiegato il Consigliere regionale di Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Marco Putto – di cui si parla da decenni, per studiare il quale si sono succedute numerose amministrazioni comunali e regionali, che però non ha mai visto trovare una soluzione progettuale concreta.
Tanti studi, tante ipotesi, ma mai un iter progettuale definito e un importo lavori certo.
Non mi sfugge che trasportare qualcosa come 10 milioni di metri cubi di ghiaia, accumulatasi negli anni, sia certamente complesso, anche perché il trasporto solido del Cellina è continuativo e perennemente in atto: le questioni più delicate sono legate ai costi, all’impatto ambientale dell’intervento, all’impatto della viabilità sugli abitati, ai riflessi turistici della zona, al tema della destinazione delle ghiaie asportate.
Nel mio intervento di oggi ho messo in evidenza come sia legittimo che tutti gli attori in gioco (amministrazioni locali, comitati, professionisti, concessionari, associazioni ambientaliste, autorità, consorzi) debbano fare la propria parte e siano fondamentali nel prospettare le soluzioni possibili in una logica partecipata, MA alla fine la politica regionale deve fare la propria parte e DECIDERE.
Sicuramente verrà scontentato più di qualcuno, non ne ho dubbio, ma tra tutte le soluzioni possibili per trasportare il materiale litoide presente in alveo (ovvero trasporto su gomma, su rotaia, su nastro trasportatore, in una condotta in pressione, attraverso una galleria, mediante teleferica, ecc.) che oggi compromette la capacità di invaso del lago e mina la sicurezza degli abitati e della viabilità in caso di forti piogge, la Regione deve individuarne una e lo deve fare in fretta.
Oggi ho avuto l’impressione che la divergenza di vedute tra i vari portatori di interesse circa i destini delle ghiaie e le modalità della loro asportazione sia un facile alibi che l’assessore regionale si è dato per evitare di decidere, demandando ad un imprecisato “futuro” l’attesa che emerga dal “laboratorio Barcis” una soluzione condivisa da tutti gli attori. Siccome questa condivisione totale non ci sarà MAI, temo che di questo passo anche questo mandato regionale si concluderà nel 2028 con un nulla di fatto per i destini del lago di Barcis. Ovviamente spero di sbagliarmi…”