“Siamo tutti cittadini di Monfalcone” la comunità islamica lancia una marcia silenziosa contro la sindaca leghista islamofobica
“Siamo tutti cittadini di Monfalcone”, questa la parola d’ordine con cui la comunità islamica lancia il corteo contro la sindaca leghista che ha dichiarato guerra agli stranieri rendendo impossibile la preghiera. Una marcia silenziosa per chiedere “equità” tra i cittadini e, soprattutto, che vengano rispettati i diritti di tutti, compreso quello di culto. Pe questi motivi nella città dei cantieri la comunità islamica ha organizzato una manifestazione per sabato 23 dicembre per “sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori del nostro paese della gravità della situazione della comunità musulmana a Monfalcone a seguito di costanti e continui attacchi della sindaca”. L’appuntamento, fanno sapere gli organizzatori, è alle ore 9 al parcheggio di via Valentinis, e l’invito, spiegano in un video di lancio, è rivolto a tutti. “L’abbiamo organizzata per contrastare la divisione che la sindacata sta tentando di fare a Monfalcone, vogliamo affermare che siamo cittadini a tutti gli effetti”, dice Bou Konate, presidente onorario della comunità islamica di Monfalcone. La prima cittadina, Maria Cisint, eletta con la Lega, sta infatti portando avanti una “guerra agli stranieri”, con iniziative sempre più mirate. Una situazione che vuole volutamente esasperare gli animi, tanto che già si invoca l’intervento preventivo dello Stato. Per ora però l’unica cosa che dalla questura è emerso è che, anche se il percorso in centro sarà rivisto, «non c’è ragione che non si svolga, è un diritto garantito». Parole del Questore di Gorizia Paolo Gropuzzo. Dal canto suo la comunità islamica ha fatto sapere che manifesterà in città ammettendo solo la bandiera italiana. Una scelta che intende evitare che una manifestazione dagli obiettivi chiari si trasformi, come sperano dalla destra, in qualcosa di diverso.