Sindacato Cgil in risposta all’assessore Riccardi paladino della sanità privata
La Camera del Lavoro CGIL di Trieste, assieme alle categorie dello SPI e della Funzione Pubblica ravvisa nelle parole dell’Assessore Regionale alla Salute Riccardi la conferma a quanto il sindacato paventava e cioè la volontà di ampliare il peso dell’imprenditoria privata nella sanità triestina e regionale. La sanità pubblica triestina, da tempo considerata una eccellenza nell’organizzazione dei servizi, è sotto attacco sin dai primi atti della Giunta Regionale e poi di ASUGI, culminati nella cancellazione delle funzioni dei Distretti e nel loro dimezzamento, nella soppressione del Dipartimento delle Dipendenze, nell’organizzazione dipartimentale ospedaliera farraginosa e incomprensibile, nella creazione di molteplici livelli di comando delle attività territoriali frammentando i riferimenti per i cittadini. E questi sono purtroppo solo alcuni esempi. Nel frattempo i cittadini di Trieste toccano con mano la drammatica situazione delle liste di attesa, in qualche caso addirittura chiuse. L’Assessore Riccardi ha ora esplicitato schiettamente che la politica della Giunta Regionale vuole aumentare il finanziamento pubblico ai soggetti privati, sostenendo anche, sapendo di mentire, che non vi sarà alcun onere per la cittadinanza. Come si sa il privato è remunerato a tariffa (più prestazioni eroghi più incassi), mentre le Aziende del Servizio Sanitario pubblico hanno un finanziamento predeterminato e da questo devono uscire i maggiori soldi dati all’imprenditoria privata. Quindi la comunità che già finanzia il SSR con il prelievo fiscale vedrà il proprio denaro usato non per sostenere e migliorare le strutture pubbliche come dovrebbe essere ma al contrario per sottrarre risorse al pubblico e finanziare sempre di più soggetti privati. La CGIL ritiene ciò di inaudita gravità e si attiverà, assieme alle organizzazioni dei cittadini e alle forze sociali, per contrastare decisamente questa visione di attacco al servizio pubblico.