Sinistra Italiana in visita all’abbandonata casa dello studente di Viale Ungheria. “Dietro le scelte la solita voglia di privato”
Ieri con l’On. Elisabetta Piccolotti, una delegazione di rappresentanti degli studenti dell’Unione degli universitari di Udine (Martina Gubertini e Giacomo Marangoni) , il consigliere comunale Andrea Di Lenardo e la consigliera regionale Serena Pellegrino hanno visitato l’ex Casa dello Studente di Viale Ungheria chiusa ormai dal 2017. 286 posti letto e una mensa da 100 pasti all’ora che Udine ha perso da oltre 7 anni. Le motivazioni della chiusura di natura tecnica (ragioni antisismiche) hanno in sé la contraddizione di vedere ancora alcuni uffici e l’aula studio frequentati di giorno ma con il divieto per gli studenti di abitare la residenza di notte. (Il terremoto notoriamnete arriva solo al buio ndr) Una contraddizione normativa che però non può negare la volontà politica da parte della giunta Fedriga e dell’assessore all’Università Rosolen di non aver proceduto ad una rapida riqualificazione antisismica per dare un tetto ai tanti studenti e studentesse che scelgono Udine per formarsi. Durante il sopralluogo sono emerse diverse cifre per i progetti di riqualificazione o di ricostruzione nell’ordine di una trentina di milioni di euro. L’ammontare della legge di bilancio del 2023 della Regione Fvg è stata di 6 miliardi di euro. Davvero, si chiedono da Sinistra Italiana, non ci sono i fondi per un investimento nel lungo periodo per il diritto allo studio? E per quale motivo non ci si è attivati per tempo per richiedere anche una frazione del totale con il Bando Pnrr per gli studentati pubblici? Viste le tempistiche viene da pensare che l’inazione della Regione su Viale Ungheria sia andata di pari passo con la privatizzazione degli studentati, con quel fenomeno ormai diventato endemico in tutta Italia di affidarsi ai privati (dopo averli ristorati con fondi pubblici o con quelli ad hoc del Pnrr) smantellando le strutture pubbliche. Parallelamente all’abbandono di Viale Ungheria è nato lo studentato di Casa Burghart che ospita una novantina di beneficiari di borse di studio ma è gestito da un’azienda privata che lo affitta all’Ardis anche grazie ai fondi del Pnrr. In un edificio storico di Via Manin c’è poi un cantiere per 240 posti letto privati che verranno gestiti dalla multinazionale degli studentati Campus. Oltre a qualche posto spot già garantito all’Ardis immaginiamo la natura speculativa dell’affare dove verranno vendute stanze a cifre esorbitanti come nelle altre strutture private Campus in tutta Italia. Denunciamo, chiosano da Sinistra Italiana questo processo di privatizzazione del diritto all’alloggio che è diritto allo studio come denunciamo il progressivo allontanamento dal centro degli spazi di vita e di socialità per la comunità studentesca. La Regione Fvg può ancora invertire il processo riqualificando la Casa dello Studente di Viale Ungheria e/o acquisendo – e sottoliniamo la natura pubblica – gli edifici privati già mappati come idonei dalla lista del Ministero dell’Università e della ricerca per farvi degli studentati pubblici. Tra questi segnaliamo l’ex sede della Regione di Via Caccia. Vogliamo una Regione che attiri la conoscenza ed il sapere, che promuova la socialità ed i migliori servizi per la comunità studentesca. A livello nazionale vogliamo la gratuità e la massima qualità dell’istruzione dall’asilo all’università.”