“Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani”, Galleria Tina Modotti dal 6 Maggio
Che tipo di fotografo era Tiziano Terzani? Che cosa cercava? Che cosa desiderava mostrare? Al cuore della sua indagine c’era una contraddizione insanabile: da un lato l’elogio della bellezza di un continente antico, l’Asia, dall’altro il lamento per la sua progressiva dissoluzione nella folle corsa verso il materialismo e il conformismo di matrice occidentale. Proprio durante il “viaggio dell’Indovino” intrapreso nel 1992/1993, dinanzi a questo processo ormai irreversibile, Terzani cercò le radici di un’umanità capace di resistere alla massificazione dei consumi, all’omologazione delle culture ovvero alla scomparsa della diversità: ed è questo il motivo ispiratore degli scatti selezionati dall’Archivio Terzani, 30 immagini che compongono la mostra Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani, il percorso espositivo a cura di Nicole Pecoitz che si inaugura martedì 6 maggio al Festival vicino/lontano nella Galleria Tina Modotti di Udine (ore 18.30), nei 30 anni dalla pubblicazione del libro di culto Un indovino mi disse (Longanesi, 1995). Scatti come sguardi penetranti, quelli di Tiziano Terzani, che restituiscono il talento fotografico del giornalista e viaggiatore fiorentino e la sua ostinata ricerca di un’armonia possibile, anzi necessaria, tra umanità e pianeta. All’inaugurazione, con la curatrice Nicole Pecoitz – premio AIF Nuova Fotografia 2022, già ricercatrice presso l’Archivio Terzani dove ha curato la sezione iconografica dell’edizione illustrata di Un indovino mi disse rieditata da Longanesi nel 2024 – interverrà Álen Loreti, biografo e curatore editoriale dell’opera di Tiziano Terzani, tra cui Tutte le opere (Mondadori 2011), co-curatore del festival vicino/lontano di Udine. Un indovino mi disse è il libro che rappresenta l’incontro delle due anime di Tiziano Terzani: quella del grande giornalista e quella dell’uomo che si avvicina alla spiritualità. Nel 1993 Terzani decide di non prendere alcun aereo, senza per questo rinunciare a muoversi e a fare il suo mestiere di corrispondente. Un’esperienza che si riverbera in Un Indovino Mi Disse, dove per la prima volta Terzani osserva da vicino grandi temi come la corsa al consumismo, la fine delle diversità nel mondo e il misterioso rapporto dell’uomo con il proprio destino. Spostandosi in giro per l’Asia in treno, in nave, in macchina, a volte anche a piedi incontrerà il monaco buddista che lo indirizzerà verso la spiritualità cui avrebbe dedicato gli anni successivi della sua vita. Muovendosi più lentamente, il giornalista e scrittore, autore di molti libri, potrà osservare paesi e persone da una prospettiva spesso ignorata, ritrovando il gusto del viaggio e guidandoci alla scoperta di un continente in bilico tra passato e futuro. La mostra resterà visitabile per tutta la 21^ edizione del festival vicino/lontano, fino a domenica 11 maggio con i seguenti orari: dal 6 al 9 maggio ore 17.00-19.30, 10 e 11 maggio ore 10.00-19.30.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Archivio Tiziano Terzani, Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate-Fondazione Giorgio Cini, Venezia Courtesy Afi e Festival Fotografico Europeo. A vicino/lontano 2025 una speciale centralità è dedicata alla serata-evento del Premio Terzani, che la Giuria presieduta da Angela Terzani Staude ha voluto in questa 21^ edizione tributare alla memoria delle giornaliste e dei giornalisti uccisi a Gaza per il tragico e altissimo tributo pagato dalla stampa – mai così alto nella storia – al diritto d’informazione: sono già oltre 210 le vittime. Il Premio Terzani verrà simbolicamente consegnato, sabato 10 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (ore 21) ai giornalisti Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, entrambi dell’emittente Al Jazeera.
E inoltre martedì 6 maggio tanti gli eventi che faranno da anteprima alla 21^ edizione di vicino/lontano, nel cuore di Udine: alle 12, a Palazzo Mantica, Cjanive De Filologjiche si apre I versi di Celso Macor (1925-2025) nelle opere di Dario Delpin, la personale di Dario Delpin a cura della Società Filologica Friulana. L’esposizione propone tutte le opere grafiche realizzate da Dario Delpin ispirate alle poesie di Celso Macor, poeta, intellettuale e giornalista di Versa, nel centesimo anniversario della sua nascita. Alle 18 alla Libreria Tarantola il vernissage di Svanire, la personale dell’artista e designer friulano Mattia Cuttini, una riflessione visiva sullo scarto: ciò che resta indietro, ciò che si perde, ciò che viene rimosso o dimenticato. La scomparsa diventa linguaggio, lo scarto diventa forma. Sempre alle 18, alla Libreria Martincigh la presentazione dell’opera di Sandro Mele Distrazione di massa, una riflessione su temi sociali che l’Italia vorrebbe scartare. Spiega l’artista: «Chi continua a fare o a pensare l’arte come un modo di abbellire il mondo, è come se andasse avanti con la testa ruotata all’indietro».
E alle 20 al Cinema Visionario (Sala Astra) la proiezione di No Other Land, il documentario di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor recentissimo vincitore del Premio Oscar come miglior documentario 2025, con il patrocinio di Amnesty International e in collaborazione con CEC-Centro Espressioni Cinematografiche e AssoPace Palestina. Interverranno l’attivista e politica italiana Luisa Morgantini e il giornalista e blogger Gianpaolo Carbonetto, referente provinciale di Articolo21. Sempre nella serata di martedì 6 maggio, alle 20.45 nella Chiesa di San Francesco riflettori sul Concerto per la pace della Nordest Sinfonia Orchestra, che riunisce le numerose eccellenze formatesi nella Regione FVG oggi attive in importanti Istituzioni musicali Internazionali. Dirige il concerto il Maestro Marco Feruglio.