Supposta acciaieria dell’AussaCorno, audizione indetta dalla Seconda e la Quarta Commissione. Lettera aperta
Una lettera aperta al presidente del Consiglio Regionale Fvg Bordin è stata inviata questa mattina da Alvedis Tibaldi ecco il testo:
Signor Presidente
La S.V. non può fare a meno di ricordare la straordinaria presa di posizione popolare ostile alla realizzazione del mega impianto siderurgico da volersi insediare sulle sponde della laguna di Grado e Marano; né può ignorare come in occasione della presentazione in sue mani delle firme raccolte, io l’abbia sollecitata a indire una audizione per una acconcia e dovuta esternazione delle molteplici motivazioni ostili a detta impresa. Ebbene, nonostante la sua evasiva risposta, la mia denuncia alla Corte dei Conti, quella successiva al Capo dello Stato e soprattutto la crescente e motivata indignazione popolare hanno indotto l’esecutivo a più miti consigli, ovvero a rinunciare alla pretesa di favorire la realizzazione dell’insediamento con risorse pubbliche. Sebbene tardiva, ne è quindi seguita la decisione di indire una audizione, affidandone l’onere alla Presidenza della Seconda e Quarta Commissione. Queste hanno quindi pensato bene di estendere l’invito al colto e all’inclita: soprattutto ai fautori diretti o indiretti dell’acciaieria, ma con l’esclusione di chi ha promosso con solide ragioni la sua decadenza e si è reso fautore della certificazione della indignazione popolare. A sciogliere ogni dubbio in proposito, dette Presidenze si sono subito opposte alla tempestiva richiesta della consigliera Capozzi di includere fra gli auditi i rappresentanti dei comitati, due dei sindaci coinvolti e soprattutto le società incaricate di redigere gli studi e le progettazioni mirate alla preordinata realizzazione dei lavori. Ciò premesso, apparendo del tutto evidenti la finalità e la relativa malafede, si è quindi appalesata la volontà dell’esecutivo regionale di fare quadrato e, così facendo, di tenere in ostaggio la Verità e il dettato costituzionale. Poiché Ella, nella sua funzione istituzionale, non può considerarsi estraneo a tali accadimenti e tanto meno ignaro del clima di sfiducia che state generando, deve ritenersi certo che l’indignazione popolare è inarrestabile e che di tali fatti non mancherò di darne notizia alla eminente Corte dei Conti e all’Eccellentissimo Presidente della Repubblica, cui mi sono già rivolto perché sia fatta piena luce sulle responsabilità e siano altresì addebitate ai responsabili le risorse pubbliche destinate a favorire una impresa privata a scapito dell’economia locale e del bene comune.
Distinti saluti.
Aldevis Tibaldi
Capozzi M5S: “Il Presidente Bordin ammetta i comitati no Acciaieria in commissione”