Tagliamento: «Audizione ridotta a farsa». Annunciata interrogazione su nuove infrastrutture e insediamenti sulla foce e gli interessi del Veneto
«Considerato come l’Assessore Scoccimarro e l’Autorità di Bacino stanno portando avanti il percorso dell’audizione sul Tagliamento dei tecnici indicati dai Comuni rivieraschi, è evidente che siamo davanti a una farsa». Lo afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG Massimo Moretuzzo.
«Il senso della mozione approvata dal Consiglio regionale è stato completamente stravolto: prima sono state cambiate le carte in tavola sul numero degli esperti, passati da 5 a 12, nonostante il lavoro di sintesi fatto da molti sindaci. Poi è stato stabilito che ai tecnici non sarebbe stato riconosciuto alcun compenso da parte della Regione, ora la beffa della convocazione, inviata con una sola settimana di preavviso e a pochi giorni dalla messa a disposizione della documentazione tecnica per la valutazione dei progetti sul tavolo. La Giunta regionale si sta prendendo gioco dei Comuni e delle decine di migliaia di persone che si sono mobilitate a tutela di un fiume straordinario, che rappresenta un bene comune del Friuli e dell’umanità intera».
«A questo punto – continua Moretuzzo –, anche in considerazione delle valutazioni fatte dalla Regione in merito alla riduzione di portata del canale Cavrato, è legittimo chiedersi quali sono gli interessi che l’amministrazione Fedriga e l’Autorità di bacino stanno tutelando: se quelli del Tagliamento e delle comunità friulane rivierasche o se invece qualche altro interesse particolare, come quello di chi in Veneto vuole continuare a riempire di strade e cemento zone caratterizzate da equilibri ambientali molto delicati come quelle in prossimità della foce del Tagliamento».
«Ricordiamo che meno di un anno fa, fu diffusa la notizia dell’avvio di un tavolo tecnico svoltosi al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a Roma, coordinato dalla Regione Veneto e con la partecipazione del Comune di San Michele al Tagliamento e della Fondazione Think Tank. La proposta presentata sul tavolo romano prevede una bretella lunga circa 7,5 chilometri, realizzata attraverso l’allargamento di strade minori, e un nuovo ponte sulla litoranea veneta, per collegare la strada regionale 74 (nei pressi di Bevazzana) con la località Pineda, bypassando la zona centrale di Bibione. A questo proposito – anticipa Moretuzzo –, depositeremo un’interrogazione per capire qual è lo stato di avanzamento di questo tipo di progetti e quale il loro impatto sulle scelte che si stanno facendo rispetto alla gestione del fiume».