Targa prova: consentito l’utilizzo su strada da parte degli autoriparatori
Fine delle controversie, anche molto onerose per le aziende artigiane, in merito all’uso della targa prova: essa è utilizzabile anche sui mezzi immatricolati, nel momento in cui siano necessarie delle prove tecniche su strada per la messa a punto del mezzo. Lo prevede il decreto legge Infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri a settembre «È un provvedimento che rappresenta un risultato di estrema importanza per le nostre categorie e per il quale Confartigianato si è molto spesa nell’interlocuzione con il Governo», affermano Oscar Zorgniotti e Giuliano Grendene, rispettivamente capogruppo di Meccatronici-Gommisti e Carrozzieri di Confartigianato Fvg. Nello specifico, i commi 3 e 4 dell’articolo 5 del nuovo decreto legge «ammettono la circolazione di prova dei veicoli anche in deroga agli obblighi dell’articolo 80 del Codice della Strada – spiegano Zorgniotti e Grendene – per esigenze connesse a prove tecniche, ricomprendendo quindi l’ambito delle attività artigiane». Ora gli artigiani Fvg restano in attesa di un ultimo passaggio operativo, ovvero il decreto del Presidente della Repubblica in cui saranno esplicitate le condizioni e il numero massimo di autorizzazioni alla circolazione di prova rilasciabili a ogni titolare. «Ciò che conta comunque – concludono i due capicategoria – è che si è fatta chiarezza normativa grazie al pressing degli artigiani, mettendo fine a una onerosa e complessa controversia». I problemi erano sorti per una diversa interpretazione della possibilità di utilizzo della targa prova da parte della polizia stradale, che non contemplava l’utilizzo di tale targa sui mezzi già immatricolati, e la Motorizzazione civile, che invece era favorevole a tale prassi.