Tolmezzo: Piscina comunale, quasi triplicate le spese di luce e gas. Appello del Sindaco Vicentini ai Comuni della Carnia: “Il territorio compartecipi ai costi”
Il costo delle utenze della piscina (luce e gas) mette in difficoltà il bilancio comunale e il Sindaco di Tolmezzo, Roberto Vicentini lancia un appello ai Comuni della Carnia per una gestione condivisa della struttura e una compartecipazione alle spese.
“Nel 2022, tra energia elettrica e gas, il Comune ha ricevuto bollette per un importo complessivo di 195 mila euro ai quali va aggiunto il corrispettivo (36 mila euro) dovuto alla società che gestisce l’impianto come previsto dall’appalto affidato a titolo sperimentale nel 2021 con durata biennale” spiega Vicentini. Per le stesse utenze, la spesa storica sostenuta dalle precedenti gestioni si aggirava tra i 70 e gli 80 mila euro con nessun onere per l’amministrazione comunale. “La situazione attuale è molto diversa – puntualizza il sindaco –: gli oneri sono quasi triplicati per effetto dell’aumento dei costi dell’energia e ricadono interamente sul Comune di Tolmezzo in virtù della tipologia di affidamento individuata; la scelta ha permesso sì di far ripartire la struttura e fornire un servizio facendo però ricadere in toto sul nostro bilancio le spese di un impianto di rilevanza comprensoriale. Proprio perché l’utenza della struttura arriva da tutta la Carnia – sostiene – i costi dovrebbero essere suddivisi tra tutti i Comuni”. Che fare quindi? “Ho già interessato il presidente della Comunità di Montagna della Carnia – annuncia Vicentini – che, in qualità di ente intermedio rappresentativo del territorio, potrebbe fungere da attore di riferimento a livello amministrativo-gestionale”. Secondo il primo cittadino, infatti, la gestione comprensoriale è l’unica soluzione percorribile per evitare ripercussioni o misure ancora più radicali. “Il nostro bilancio deve pareggiare e per coprire la spesa – chiarisce – potremmo anche dover tagliare altre voci (servizi, manutenzioni) penalizzando la comunità di Tolmezzo oppure, eventualità più drastica, intervenire sull’operatività della piscina sacrificando un impianto già provato nel recente passato da gestioni sfortunate cui si sono sommate le chiusure e le limitazioni conseguenti alla pandemia”. La parola ora spetta ai Sindaci della Carnia.