Presentata a palazzo Torriani la piattaforma di matching Creiamo Valore

“Sostegno alla natalità, alla famiglia e al women’s empowerment, come pure sull’orientamento scolastico per colmare il mismatch tra domanda e offerta dei profili professionali, oltre che su reskilling e upskilling delle persone che già lavorano sono azioni utili di medio-lungo termine, che hanno però bisogno di tempo per dispiegare risultati tangibili, mentre noi abbiamo bisogno di risposte nell’immediato, che si affianchino alle azioni che già sta facendo la Regione, ad esempio con i Recruiting Day. Il progetto della piattaforma ‘Creiamo valore’ va in questa direzione, puntando a farlo in modo pratico ed operativo, anche se è evidente che l’unica soluzione per mantenere e migliorare la situazione adesso è aprire all’immigrazione specializzata, sulla falsariga della Germania, perché altrimenti non ne usciamo”.

È quanto ha dichiarato, questa mattina, a palazzo Torriani, la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha presentato in conferenza stampa la piattaforma ‘Creiamo valore’, assieme all’assessore regionale al Lavoro, formazione, istruzione, università e famiglia Alessia Rosolen.

“Creiamo Valore – le iniziali delle due parole, non a caso, corrispondono all’acronimo del Curriculum Vitae – è una piattaforma digitale che si pone come rete di matching efficace ed efficiente fra chi vuole offrire le proprie professionalità e le imprese associate a Confindustria Udine che cercano determinate competenze. Chiunque, lavoratori, disoccupati, studenti, personale in CIGS – ha rimarcato Anna Mareschi Danieli – avrà quindi la possibilità di caricare sulla piattaforma Creiamo Valore il proprio CV e l’offerta delle proprie professionalità, attuale o potenziale. Anche gli studenti potranno usufruire della nostra rete caricando il proprio percorso di studio con il termine previsto ed eventualmente richiesta di stage o di lavoro futuro. Dal canto loro, le aziende potranno pubblicare le proprie necessità di figure professionali in chiaro, oppure attraverso la modalità “privacy” e visualizzare le candidature che corrispondono alle loro offerte. I candidati saranno quindi contattati in modo semplice e veloce”.

Nel dettaglio la piattaforma prevede che i candidati si iscrivano ottenendo le credenziali e successivamente carichino il proprio CV rispondendo a domande aperte e chiuse riguardo alle proprie professionalità e/o rispondano a specifici annunci delle imprese associate a Confindustria Udine. “Potranno iscriversi – ha ribadito la vicepresidente di Confindustria Udine – sia candidati in cerca di lavoro, sia studenti in cerca di uno stage. Qualora non dovessero esserci in rete annunci rispondenti alla propria candidatura questa rimarrà nella banca dati della piattaforma fino a tre mesi. Prima della scadenza, il candidato o l’impresa, riceverà un alert automatico per eventualmente riconfermare la candidatura o l’offerta per i successivi tre mesi, oppure la stessa verrà cancellata e così via. Si potrà accedere alla piattaforma, attiva da oggi, dal sito internet di Confindustria Udine”.

Che la problematica sia di pressante attualità per le imprese del FVG è dimostrato anche da alcuni dati illustrati da Anna Mareschi Danieli. A seguito della ripresa dell’attività economica post pandemia, la disoccupazione in FVG è scesa dal 5,8% del 2021 al 4,9% del 2022 e dovrebbe mantenersi pressoché agli stessi livelli nel 2023, per poi calare a circa 4,5% nel 2024 (analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Prometeia). In FVG, in base alla rilevazione condotta dal sistema informativo Excelsior, le imprese dell’industria e dei servizi hanno preventivato circa 27.600 entrate di lavoratori nel primo trimestre del 2023. Nel 55,5% dei casi, le aziende hanno difficoltà a trovare i profili professionali ricercati, sia per la mancanza dei candidati (35,1%), sia per la scarsa preparazione degli stessi (14,4%).

Tra le figure che presentano le maggiori criticità a livello regionale si trovano: gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (con l’89,2%) e gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (76,9%). In base ai titoli di studio richiesti le maggiori difficoltà si registrano in corrispondenza delle assunzioni di candidati che hanno concluso un percorso ITS (71,9%), seguite da quelle dei possessori di una qualifica di formazione o diploma professionale (70,1%), in particolare con indirizzo legno (88,9%) e impianti termoidraulici (92,5%).

Negli ultimi anni questi ostacoli al reperimento del personale da parte delle imprese appaiono crescenti. Nel 2017 le assunzioni ritenute difficili in regione erano appena la metà di quelle rilevate attualmente e riguardavano il 26,3% dei casi. Nel primo semestre del 2021, invece, si aggiravano intorno al 40% del totale e a giugno dello scorso anno si attestavano ancora al 45%, dunque dieci punti percentuali in meno rispetto alle previsioni odierne.

“Pesa molto – ha evidenziato Mareschi Danieli – un disallineamento tra i profili formati e quelli richiesti dalle imprese. Pesa moltissimo la questione demografica. Il calo della popolazione giovanile, infatti, è importante, se si pensa che il numero di under 30 in FVG è oggi inferiore di oltre 33mila unità rispetto a 10 anni fa. Il nostro Ufficio studi stima che la provincia di Udine potrà contare nel 2030 su una forza lavoro decisamente più ridotta. Infatti, mancheranno all’appello rispetto ad oggi 22.444 residenti in età lavorativa tra i 15 e i 64 anni. Il saldo negativo dei lavoratori tra i 30 e i 64 anni sarà pari a 23.121 unità”.

“I numeri sono eloquenti e impietosi. Andando avanti con questo trend demografico sarà sempre peggio. Ma attenzione, perché questo non è solo un problema per le imprese, che certamente sono quelle che pagano in prima battuta le conseguenze. È una questione che ci riguarda tutti. Perché – ha concluso la vicepresidente di Confindustria Udine – una regione nella quale il numero dei lavoratori attivi è già oggi pari a quello dei pensionati la sostenibilità del sistema è a rischio”.

Dal canto suo, l’assessore Rosolen ha rimarcato come, “per la prima volta si stia costruendo una rete di servizi nel e per il mondo del lavoro che possono convivere e interfacciarsi tra di loro”. In particolare, in questa specifica iniziativa, “aver accostato il termine ‘valore’ alla parola ‘lavoro’ testimonia anche la volontà della politica di essere vicino alle esigenze delle aziende e dei cittadini”. Rosolen, che ha invitato il mondo delle imprese a supportare la Regione con una programmazione pluriennale dettagliata sulle figure professionali richieste dal territorio, si è quindi soffermata sul tema dell’immigrazione qualificata. “E’ da tempo che lo diciamo. Il sistema delle quote va superato: non trasformiamo la questione in meri numeri, ma parliamo piuttosto delle competenze di cui abbiamo bisogno”.