Trasporto pubblico scolastico, appalto sbagliato “il capolavoro della giunta Fedriga” è costato oltre 2 milioni di euro
Parla e non a torto, di “capolavoro della Giunta Fedriga”, il capogruppo di Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo, facendo riferimento alla vicenda dell’affidamento alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. del servizio di trasporto scolastico sulla base di una procedura di gara gestita completamente dall’amministrazione regionale attraverso la Centrale unica di committenza. “Ai 2 milioni 247 mila 954 euro milioni buttati si aggiunge ora la beffa della fideiussione rumena». “2 milioni 247 mila 954 euro: ecco quanto è costato – per il momento spiega Morettuzzo – alle casse della Regione l’aver affidato alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. il servizio di trasporto scolastico. “Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia ha denunciato fin dall’inizio il clamoroso errore compiuto dalla Regione con l’appalto del servizio, sollecitando la rescissione del contratto in base alle conclamate inadempienze della ditta com’era stato fatto tempestivamente in altre parti d’Italia. In effetti già del giugno 2020 il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia aveva denunciato il rischio che la gestione del trasporto scolastico potesse diventare un grosso problema per amministrazioni comunali e famiglie del Fvg. La preoccupazione era dovuta al fatto che la gara per la gestione del servizio di trasporto scolastico da quasi 39 milioni di euro che aveva interessato 48 Comuni del Friuli-Venezia Giulia, era stata aggiudicata per 31 Comuni ad un’azienda di Lecce, la Tundo Vincenzo SpA, azienda molto chiacchierata per gravi disservizi a carico della stessa ditta di trasporti in diverse parti d’Italia. Già allora Morettuzzo chiese in Consiglio regionale che prima di aggiudicare il servizio in modo definitivo, si facessero tutte le verifiche necessarie sulle credenziali dell’azienda pugliese ricordando che l’azienda di Zollino di Lecce risultata vincente in numerosi appalti, da Nord a Sud della penisola, era finita sotto inchiesta per interruzione di pubblico servizio a Torino, causato da grandi arretrati nel pagamento degli stipendi al personale. Altri episodi di disservizi segnalati in tante zone d’Italia mentre già a Carpi, Salsomaggiore e Fidenza si era deciso per la risoluzione anticipata del contratto di appalto per inadempienze e disservizi sulle corse di scuolabus e bus urbani. “Si tratta quindi di un disastro annunciato” – diceva Moretuzzo più di un anno fa, ricordando di aver detto chiaramente all’assessore Callari, anche attraverso numerosi atti in Consiglio regionale, “che la situazione andava affrontata in modo serio, prima che precipitasse. Ora, purtroppo questo si sta verificando e la responsabilità è tutta della Giunta Fedriga”. L’accusa politica è che in Friuli-Venezia Giulia, l’amministrazione Fedriga ha scaricato sui Comuni la gestione del rapporto con l’azienda e l’individuazione delle soluzioni alternative, con un aumento dei costi enorme” Ed ora, nel cosiddetto assestamento di bilancio bis, “l’Amministrazione regionale è costretta a stanziare per i Comuni nei quali la ditta Tundo non è stata in grado di attivare il servizio scuolabus, risorse straordinarie per quasi 2 milioni 300 mila euro per far fronte alle spese sostenute per i servizi sostitutivi di trasporto scolastico. Per quanto la misura sia evidentemente necessaria perché, contrariamente, i Comuni si troverebbero in forte difficoltà a far fronte a queste spese con i propri bilanci, una riflessione è necessaria. Infatti, oltre a questo esborso significativo che comunque rappresenta solo la prima tranche di risorse stanziate con questa finalità, si devono prendere in considerazione anche altre “perdite” subite dalla Regione – dai costi amministrativi per sanare le criticità a quelle per gestire i nuovi affidamenti –, senza dimenticare i pesantissimi disagi a spese di ragazze e ragazzi, e delle loro famiglie. Una vicenda vergognosa con costi ingenti a carico della collettività a causa della pessima gestione della Giunta Fedriga – commenta Moretuzzo –. Al danno e ai disservizi si aggiunge la beffa della fideiussione, prevista dal bando e presentata da Tundo, che avrebbe dovuto coprire il rischio della Regione: peccato che la società di assicurazioni rumena titolare della fideiussione sia ora in procedura fallimentare. Anche questo rischio era stato ampiamente denunciato in aula da parte nostra oltre un anno fa”.
Da parte sua l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari pur ammettendo in qualche modo il danno parla di “senso di responsabilità per risolvere in tempi brevi un problema che rischiava di ricadere pesantemente sugli enti locali e sulle famiglie degli studenti che utilizzano il servizio di trasporto pubblico”. Così l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari in sede di Consiglio regionale, nel corso del dibattito dedicato alla manovra di assestamento autunnale illustrando l’emendamento “di ristoro” in relazione alla rescissione del contratto per il trasporto scolastico stipulato con la ditta Tundo, dopo i disservizi verificatisi negli ultimi due anni. Nel dettaglio, come ha spiegato lo stesso Callari, sono state reperite risorse per un ammontare di 2.247.954,20 euro da destinare ai 24 Comuni (uno deve ancora inviare la documentazione) che si sono trovati a far fronte alle spese per l’attivazione dei servizi sostitutivi di trasporto pubblico scolastico a seguito della disdetta dell’appalto. Relativamente alla vicenda, come ha ricordato l’assessore, molti di questi Comuni hanno corso il rischio di vedere gravemente pregiudicati gli equilibri del proprio bilancio. “Abbiamo atteso dalle Amministrazione municipali interessate – ha detto Callari – la comunicazione in ordine a quanto ammontassero le previsioni di spesa per attivare il servizio con dei nuovi operatori. Non appena sono pervenute queste documentazioni abbiamo predisposto l’atto da sottoporre al Consiglio per sostenere i Comuni e garantire il trasporto scolastico”.