Turismo: Regione Fvg propone a ministro Fondo di rotazione nazionale
L’istituzione di un fondo di rotazione nazionale dedicato al turismo, sull’esempio di quello che il Friuli Venezia Giulia ha istituito a livello regionale con la norma SviluppoImpresa.
È questa la proposta avanzata dall’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, al ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, nel corso del primo incontro tra il neo titolare del dicastero e la Commissione turismo della Conferenza delle Regioni, presieduta da Daniele D’Amario assessore della Regione Abruzzo.
“Sono molto soddisfatto di questo primo confronto con Garavaglia che ha definito molto interessante l’idea di istituire una sezione specifica per il turismo nel fondo rotativo di garanzia. Ciò mi conforta nella scelta fatta a livello regionale con la norma SviluppoImpresa che di fatto diventa un modello anche per le altre regioni” ha commentato Bini a margine della riunione tenutasi in videoconferenza.
“Con il ministro abbiamo condiviso molti punti della strategia proposta dalle Regioni, a partire dalla necessità di accelerare sui ristori per il comparto che resta il più colpito dalla crisi economica seguita alla pandemia, nonchè quello che più lentamente uscirà dalla contrazione, poiché bisognerà attendere la piena e sicura mobilità dei cittadini” ha detto ancora l’assessore.
Bini ha rivolto al ministro, in sintonia con i rappresentanti delle altre Regioni, l’apprezzamento per l’istituzione da parte del governo Draghi di un ministero dedicato: “ne avevamo davvero bisogno – ha detto Bini – questo è un comparto troppo importante per non essere considerato in maniera adeguata come una vera e propria industria”.
Giudizio positivo dell’assessore anche sull’approccio del ministro “teso a valorizzare le regioni, lavorare assieme, prediligere un confronto preventivo sulle tematiche più importanti; è un cambio di metodo decisivo che si associa alla scelta del ministro di scusarsi a nome del Governo con le Regioni per quanto accaduto sulla questione della chiusura degli impianti di risalita. Mi sembra un segnale importante di collaborazione e fiducia”.
Oltre ai ristori, Bini ha evidenziato la necessità di lavorare per dedicare al turismo risorse europee non solo all’interno del Recovery Fund, ma anche nella programmazione comunitaria 2021-27. Tra i tanti temi toccati e posti all’attenzione del ministro anche la necessità di una promozione unitaria dell’Italia all’estero, la valorizzazione del turismo lento, dei borghi e delle località minori e in generale di tutti “i turismi”, espressione utilizzata per restituire la grande varietà dell’offerta regionale che rende unica l’Italia quale meta turistica mondiale.