Uil scuola Fvg: dimensionamento, si riducano gli alunni per classe
“E’ vero che c’è un calo demografico che porta a un numero minore degli alunni delle scuole. Ma questo non necessariamente significa che debbano essere accorpati gli istituti. Il decreto ministeriale esclude dal dimensionamento le aree geografiche in cui vi sono lingue minoritarie. L’assessore all’Istruzione, Alessia Rosolen, che sta svolgendo un lavoro serio, faccia valere i suoi contatti al ministero per ottenere una delega speciale per il Friuli Venezia Giulia, regione con tre minoranze linguistiche diffuse sul territorio, per ridurre gli alunni a 16-17 per classe ed evitare gli accorpamenti delle scuole”.
Lo suggerisce il segretario regionale di UIL Scuola Rua del Friuli Venezia Giulia, Ugo Previti, all’indomani dell’audizione in Consiglio regionale in cui l’assessore Rosolen ha presentato il decreto ministeriale per il dimensionamento degli istituti scolastici, volto alla riduzione, visto il trend demografico negativo.
“Non è vero che unendo gli istituti si perdano solo dirigenti e Dsga – continua Previti -, ma si perdono anche il personale Ata e docenti, perché ci sono meno classi. D’accordo se accade in un plesso o in comuni dove di fatto non ci sono più bambini, chiudere è normale. Ma dove gli alunni sono una 20-30, riducendo il numero di ragazzi per classe a 16-17, manterremmo lo stesso numero di classi, e oltre a ‘salvare’ la scuola del Friuli Venezia Giulia, aumenterebbe anche la qualità dell’insegnamento e la qualità del lavoro per il docente”, conclude il segretario UIL Scuola Rua.