“Un passaporto per la Storia”: viaggio nella storia della Valcanale raccontato dai “diretti protagonisti”

Domenica prossima 1 settembre si svolgerà una passeggiata speciale in Val Saisera in compagnia dei protagonisti che nell’ultimo secolo hanno segnato le vicende della zona.  «Voi sostenitori della guerra che state nei parlamenti, nelle assemblee, nelle strade di città e nei caffè, provate a venire con noi per vedere cosa significhi la guerra con i suoi orrori». Così il “cantore delle Giulie” Julius Kugy scriveva nel suo diario “La mia guerra nelle Giulie” per raccontare il suo difficile rapporto con un avvenimento che aveva diviso la sua terra. Poche ma efficaci righe che inizialmente avrebbero dovuto essere inserite all’interno del libro autobiografico “Dalla vita di un alpinista” ma che, all’ultimo momento, l’Alpine Referent volontario preferì omettere per evitare di incorrere in situazioni poco piacevoli a causa di un regime, quello fascista, che non avrebbe visto di buon occhio i riferimenti al tradimento perpetrato dal Regno d’Italia nei confronti dell’alleato Asburgico.
UN VIAGGIO NEL TEMPO
Chi passeggia lungo i boschi della Valcanale si avvicina molto a ciò che scriveva Kugy diventando, spesso in maniera inconsapevole, protagonista di un vero e proprio viaggio attraverso la storia. Un viaggio caratterizzato non solo da costruzioni ancora oggi visibili, ma anche da storie e aneddoti a volte sconosciuti al grande pubblico. Per questo motivo domenica 1 settembre, l’associazione “Amici di Valbruna” guidata dallo storico Davide Tonazzi – che da anni opera sul territorio in favore della “riscoperta” di un passato neppure tanto lontano – ha ideato Un passaporto per la Storia: una speciale camminata con ritrovo alle ore 9 presso il bar “Saisera Hütte” in Val Saisera, che permetterà a tutti di viaggiare idealmente nel tempo alla “ricerca” dei protagonisti della storia.
UN PASSAPORTO PER LA STORIA
Quella di domenica, infatti, non sarà una visita guidata classica, ma passo dopo passo si trasformerà in un viaggio attraverso gli ultimi settantacinque anni della variegata storia della Valcanale. Una presa di coscienza con aneddoti raccontati dalla viva voce di figuranti che vestiranno i panni di molti dei diretti protagonisti che nell’ultimo secolo hanno segnato le vicende della zona. A ogni partecipante sarà anche consegnato un “passaporto per la Storia”: uno speciale lasciapassare che consentirà di superare i “confini” delle varie epoche e che diventerà un personale souvenir che ognuno potrà portare a casa.

DAI SOLDATI AUSTROUNGARICI ALL’ESERCITO ITALIANO
Si tratterrà di una passeggiata “rivoluzionaria” che permetterà ai partecipanti non solo di visitare siti storici che ripercorrono gli avvenimenti bellici dell’ultimo secolo, ma anche di incontrare “in carne e ossa” alcuni dei protagonisti che hanno fatto la storia di questa valle. Grazie alla collaborazione con le associazioni “Amici della Fortezza di Osoppo”, “Friuli Storia e Territorio”, “Gruppo di ricerca storica Isonzo”, “I Grigioverdi del Carso”, “Landscapes Paesaggi Alpini in Valcanale”, “Quello che le montagne restituiscono” e “Tergeste Historica”, i partecipanti a “Un passaporto per la Storia” infatti, si potranno incontrare un soldato austroungarico e uno appartenente al Regno d’Italia che in Val Saisera si fronteggiarono durante la Prima Guerra Mondiale; un militare italiano e uno tedesco risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e uno tra i primi inglesi che giunsero in Valcanale post evento bellico. Spazio sarà dato anche agli appartenenti delle diverse divisioni statunitensi (10ma da montagna, 88ma di fanteria “Blue Devils” e TRUST) che qui stazionarono fino al 1954. La parte finale di questo incredibile viaggio nella Storia sarà dedicata all’Esercito Italiano e al lavoro che i nostri militari fecero prima di “selezione” dei vari bunker presenti sul territorio così da scegliere i più opportuni da riadattare a opere difensive durante la Guerra Fredda, poi il loro mantenimento in funzione e infine, venuto meno il pericolo di un’eventuale invasione da parte delle truppe del Patto di Varsavia, la loro dismissione e chiusura.
LA MOSTRA E IL “FORTINO DEGLI AMICI”
La passeggiata si chiuderà poi all’interno del “Fortino degli Amici”: un’opera difensiva realizzata per la Prima Guerra Mondiale e data ora in concessione agli “Amici di Valbruna” che hanno provveduto a risanarla mantenendone però inalterato il fascino. Qui, oltre a un rinfresco finale, sarà possibile non solo intrattenersi con ogni singolo figurante, ma anche visitare una mostra realizzata ad hoc per l’evento e che illustra la storia della Valcanale dal 1915 al 1990.