Un Presidente piccolo piccolo
È incredibile come una tragedia scritta 2500 anni fa – evidentemente in tempi più civili – possa ancora turbare i sonni ai potenti di turno.
È il caso di Antigone, la tragedia di Sofocle che verrà messa in scena al Mittelfest il prossimo 15 luglio. Ieri infatti, l’avvio della manifestazione cividalese ha dovuto rinunciare all’Augusta Presenza del presidente Fedriga – immagino raffinato filologista di letteratura greca – e questo certo avrà riempito di delusione e sgomento i presenti. Tutto un mormorare “ma dov’è il Presidente? Speriamo arrivi, ci tenevo tanto a sentire la sua opinione”. Ma Fedriga non si è visto: si era offeso perché nel presentare l’iniziativa il direttore del Festival ha avuto l’ardire di nominare la capitana Carola e di non esprimere adeguato entusiasmo per l’idea di consolidare la Pax Salviniana con l’erezione di un Vallo Sovranista a Muggia, laddove iniziano i turbolenti Balcani.
“Non si fa politica con i soldi pubblici” ha sibilato Fedriga, che non ricordo così severo quando – appena due giorni fa – il Tg2 appaltato al sovranismo più spiccio ha evitato di dare notizia dell’audio relativo alla presunta corruzione internazionale che riguarda la Lega. Eppure anche il Tg2 è pagato “con soldi pubblici” (ad esempio quelli del mio canone), ma il servilismo governativo non scandalizza il Presidente. Quello che lo scandalizza è l’idea che la cultura non possa essere asservita al padrone di turno, perché non è la sua vocazione. La cultura deve essere libera (è pure un principio costituzionale, ma che sarà mai…) e deve essere una costante spina nel fianco del potere, almeno nelle democrazie funziona così. Erano le Monarchie Assolute che avevano i commediografi di corte, ma nei sistemi pluralisti le cose dovrebbero andare diversamente, anche perché quando diventi Presidente di Regione (o Sindaco) devi portare avanti il programma in base al quale sei stato eletto – ovviamente – ma amministrare il quotidiano nel rispetto anche di chi non ti ha votato. Che forse ha piacere di vedere l’Antigone e ne ha pure diritto visto che i famosi “soldi pubblici” non sono soldi della Lega (altrimenti, chissà dove sarebbero imboscati) ma soldi di tutti.
Questa cosa di usare il bilancio collettivo per strozzare le manifestazioni di libero pensiero non è nuova e purtroppo la nostra sventurata regione è già stata coperta di ridicolo per le sforbiciate al Vicino/Lontano dove – secondo la giunta Fontanini – “sono tutti comunisti” (definizione che si usa nei confronti di chiunque abbia terminato l’obbligo scolastico e non passi la giornata a insultare i migranti sui social) e questo si spiega anche per una totale assenza di una politica culturale della destra, che essendo priva di idee o autori di livello, cerca di spegnere le voci altrui.
Però il caso Fedriga merita un approfondimento. Negli ultimi mesi si percepisce un irrigidimento ideologico del presidente, una sterzata a destra (per quanto la cosa non sembrasse possibile). C’è stato il patrocinio al terrificante Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona – e non si capisce per quale ragione servisse un patrocinio del FVG a un evento che si teneva in Veneto e successivamente l’immediata adesione all’ipotesi di un muro sul confine orientale (cosa che dovrebbe far vibrar di sdegno ogni triestino, tra l’altro, vista la tradizione mitteleuropea di quella città). Sembra che Fedriga – più di Fontana in Lombardia o Zaia in Veneto – ambisca ad essere il presidente di Regione meno autonomo, meno attento agli interessi del proprio territorio e più ligio al volere del Conducător del Viminale. Non è la prima volta che il Friuli Venezia Giulia ha un presidente che usa il potere e la visibilità dell’elezione diretta per cercare di costruirsi una visibilità e un ruolo nazionale, attraverso la scorciatoia del vassallaggio romano e questa strategia in passato non ha pagato.
Quello che però dispiace è che questo avvenga su tematiche così misere e riveli una pochezza umana e civile del presidente Fedriga che ad ormai oltre un anno dalla sua elezione non ha ancora iniziato a governare sul serio, entrando nel vivo dei principali dossier che interessano sul serio la comunità regionale. Qualità del servizio sanitario universale e gratuito, lavoro, territorio, politica industriale, infrastrutture. Questi sono i temi che vanno affrontati, mica penserà il presidente Fedriga di andare avanti 5 anni a parlare di telecamere, migranti e foibe?
Marco Cucchini