UniUd e Mit studiano lo scambio termico
Migliorare la comprensione dei fattori che influenzano lo scambio termico durante fenomeni di ebollizione ed evaporazione: è l’obiettivo del progetto AIDA (acronimo di Advanced computations anD experiments on boiling heAt transfer), al via in collaborazione tra l’Università di Udine e il Massachusetts Institute of Technology (MIT, con sede a Cambridge, presso Boston). In partenza ufficialmente a maggio, AIDA è finanziato da risorse del programma MISTI GSF (MIT International Science and Technology Initiatives – Global Seed Funds), iniziativa che supporta la cooperazione tra docenti e ricercatori dell’ateneo statunitense e le loro controparti all’estero. Il progetto durerà 20 mesi e si baserà sulla comparazione e integrazione dei risultati ottenuti da strumenti innovativi di simulazione e avanzati sistemi per la misura della temperatura e del flusso termico. Il team di ricerca, composto da Alfredo Soldati e Alessio Roccon dell’Università di Udine e da Matteo Bucci del MIT, si avvarrà sia delle infrastrutture computazionali di cui è dotato il laboratorio di fluidodinamica dell’Ateneo che di quelle sperimentali del Massachusetts Institute of Technology. «Lo scambio termico in flussi turbolenti multifase – spiega il coordinatore del progetto Alessio Roccon – ha un ruolo fondamentale in numerosi processi industriali, dall’industria energetica al raffreddamento di componenti elettroniche. La sua valutazione avviene quasi sempre sfruttando strumenti o di calcolo numerico o di misura sperimentale. Il mancato uso sinergico impedisce una comprensione soddisfacente della fisica che governa lo scambio e limita le nostre capacità di migliorare l’efficienza del processo. Il progetto AIDA – continua Roccon – punta a superare questi limiti, combinando le informazioni ottenibili da esperimenti e simulazioni per migliorare la predittività dello scambio termico in situazioni dove sono presenti fenomeni di ebollizione ed evaporazione».