Urgente risolvere il problema del passaggio a livello sulla Pontebbana a Sacile (Pn)
Di inaudita gravità il guasto avvenuto poco dopo le 7 di mattina 18 marzo alle sbarre sulla Pontebbana di Sacile. A denunciarlo Rossana Casadio e Michele Ciol è Sinistra Italiana: Il blocco alle sbarre della linea Maniago – Sacile si è protratto questa volta per oltre un’ora in uno dei momenti di maggior traffico per inizio lavoro e scuole. Ovvie proteste si sono scatenate sulla scia di quelle già in atto dalla riapertura della linea dopo la sospensione del 2012. Purtroppo questa rabbia ha ormai preso come obiettivo la chiusura della linea, dirottando le accuse dalle responsabilità tecniche di RFI sulla mera esistenza di questo servizio pubblico chiedendone la soppressione. Noi siamo fermamente convinti che il servizio pubblico, di qualsiasi settore si tratti, non vada assolutamente mai depotenziato o cancellato, bensì migliorato e sviluppato. D’altra parte tutte le parti politico amministrative si erano già al tempo espresse favorevoli all’unanimità con l’odg di riapertura della Pedemontana votato da tutti i Comuni interessati, dalle allora due Province interessate di Udine e Pordenone e dal Consiglio Regionale. Di fatto RFI aveva dichiarato che il progetto avrebbe portato alla riapertura a lotti della linea, a partire dal 2017, come concordato con la Regione FVG nell’ambito dell’Accordo Quadro. Pochi mesi fa, a fronte delle riaccese polemiche per le attese alle sbarre di Sacile sulla Pontebbana, l’assessora Amirante aveva definitivamente chiuso l’argomento soppressione con l’impegno di procedere nel modo più celere possibile alla realizzazione di un tunnel.
L’arrivo dei nuovi treni “Blues” di Trenitalia avrebbe dovuto essere una prima occasione per migliorare l’offerta ferroviaria, unitamente al completamento della ciclovia FVG3 pedemontana in parallelo alla ferrovia che costituirà un decisivo impulso per l’economia turistica per i territori serviti dalla linea. La prova inoppugnabile è il rifiorire delle realtà locali lungo il tratto della ciclovia Alpe Adria frequentato da decine di migliaia di cicloturisti da tutto il mondo. Mentre anche per le merci si potrebbe aprire una nuova possibilità.
Siamo dunque fermamente convinti che la soluzione non è la soppressione, che metterebbe in gravissime difficoltà il territorio pedemontano con riflessi su tutti, Sacile compresa, bensì una volta per tutte un convinto e competente investimento di miglioramento e potenziamento arrivando a una concreta realizzazione di un servizio metropolitano di superficie per l’intero Friuli occidentale, da tempo proposta di Sinistra Italiana-Alleanza Verdi Sinistra.