Venti di guerra e di stragi non blocchino il turismo: così il ministro egiziano vola a Roma per rassicurare i tour operator

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Nonostante la drammatica crisi in atto in Medio Oriente c’è chi pensa agli affari. Questa volta il riferimento non è alla aziende italiane che non si fanno scrupolo di mantenere, in nome della “real economy” in-commentabili rapporti d’affari con dittatori e sanguinari personaggi di ogni risma. Ma al ministro del Turismo e delle Antichità dell’Egitto Ahmed Eissa,  che è volato a Roma per incontrare la stampa e gli operatori italiani in un momento delicato per la destinazione,  l’importante è fare cassa.  Ma noi ricordiamo che ancora oggi l’esecutivo egiziano non vuole verità e giustizia per la vicenda di Giulio Regeni. Forse i tour operator nazionali l’hanno dimenticato o rimosso, sempre in nome della real economy …. ma noi no. Ovviamente l’incontro è avvenuto nella sede dell’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto dove il ministro ha rassicurato il settore sulle condizioni di sicurezza del Paese, non una parola ovviamente sul recente episodio che ha visto la morte di due i turisti israeliani uccisi da un uomo armato che ha aperto il fuoco su un autobus e che è poi stato identificato come un poliziotto di servizio alla sicurezza turistica, fatto subito derubricato come episodio di “follia” ma che essendo accaduto l’8 ottobre, il giorno dopo le stragi di Hamas in Israele, rendono i contorni della vicenda in odore di “integralismo”. Integralismo che serpeggia anche nel paese delle piramidi. “La mia presenza a Roma vuole essere un segnale di sostegno al mercato italiano- ha detto il ministro-. Dall’inizio dell’anno 850mila italiani hanno visitato l’Egitto e siamo ancora convinti che riusciremo a raggiungere il milione di arrivi entro la fine dell’anno. Proprio perché siamo impegnati nel processo di pace nell’ambito del conflitto israelo-palestinese, tutte le destinazioni turistiche del nostro Paese sono in sicurezza”. Lasciamo ai lettori la valutazione su questa dichiarazione. Comunque il ministro in un moto di realismo ha poi affermato di essere consapevole che la fase è decisamente delicata per tutta l’area del Medioriente, ma che lui continua a credere nelle grandi potenzialità del suo Paese in ambito turistico, sia in termini di opportunità di investimento, sia in termini di flussi, e ribadisce che i suoi impegni si concentreranno nella gestione di un settore che cresce del 30% ogni anno e ha bisogno di regolamentazione, insieme ad elevati standard di qualità.
La cronaca dell’evento così come riportata dalla agenzie racconta anche il commento dal fronte tour operator: “Credo che in questo momento non sia corretto definire l’Egitto come destinazione in sofferenza perché le difficoltà sono generalizzate e coinvolgono tutta quell’area geografica, non solo le località egiziane – il commento di Maurizio Casabianca, chief commercial & operations officer di Going, presente alla conferenza stampa del ministro Ahmed Eissa a Roma -. In queste ultime settimane il rallentamento in realtà ha riguardando tutte le prenotazioni in generale, perché è fisiologico che i clienti si siano messi in finestra a guardare gli accadimenti prima di prendere decisioni su viaggi e vacanze. Sappiamo che il viaggiatore italiano è molto sensibile agli eventi geo-politici, come sappiamo che è altrettanto rapido poi nella ripartenza. Confidiamo dunque che la ripresa del booking torni vivace già dalle prossime settimane, per i viaggi in tutto il mondo”.