Venzone: Giovani della montagna friulana protagonisti del prossimo incontro promosso dal Patto per l’Autonomia
Saranno giovani provenienti da diversi luoghi della montagna friulana – che vi risiedono e si impegnano nel loro territorio o che stanno vivendo un’esperienza di studio o di lavoro all’estero, ma vogliono rientrare in Friuli, nella loro comunità – i protagonisti del prossimo incontro promosso dal Patto per l’Autonomia. L’appuntamento, dal titolo “Zovins in mont, zovins ator pal mont”, si terrà venerdì 8 aprile, alle 20.30, nella sala consiliare di Venzone. Moderati da Annalisa Bonfiglioli, vicepresidente della cooperativa “Cramars”, interverranno: Alessandro Ambrosino, venzonese, dottorando di un istituto di ricerca di Ginevra; Leonardo Cerno, guida naturalistica di Lusevera; Miriam De Giorgi, progettista nell’ambito della finanza agevolata, originaria di Ampezzo; Agata Gridel, operatrice culturale e imprenditrice agricola di Comeglians; Alexei Maieron, componente della consulta giovanile di Paluzza; Elena Matiz, per la cooperativa “La Chiusa” di Chiusaforte; Aura Zanier, operatrice culturale di Socchieve. È previsto un momento musicale a cura di Nicole Coceancig e Leo Virgili. «Come Patto per l’Autonomia ci mettiamo a disposizione dei giovani che vogliono impegnarsi per la loro comunità e per la loro terra, perché pensiamo sia fondamentale dare loro uno spazio e coinvolgerli attivamente anche nell’attività politica e istituzionale – commenta Massimo Moretuzzo, segretario del Patto per l’Autonomia e capogruppo in Consiglio regionale, al quale spetteranno le conclusioni dell’incontro –. Siamo inoltre convinti che sia fondamentale una riflessione seria che porti all’elaborazione di un piano di azione sulle aree interne e marginali, in particolare quelle montane che, osserviamo, prima di altre vivono problematiche destinate a interessare gli altri territori della regione, come quelle legate alla carenza dei servizi di prossimità. Elaborare proposte innovative per affrontare le questioni demografiche (spopolamento, invecchiamento della popolazione, calo demografico), da un lato, e immaginare un nuovo modello di sviluppo, basato su percorsi economici creativi e coraggiosi, dall’altro, significa individuare soluzioni utili per tutta la regione».