Violenza nel salotto buono di Udine: altro che la supercazzola della sicurezza partecipata, serve l’integrazione dei giovani lasciati allo sbando

Proseguono gli inquietanti episodi di violenza fra giovani nella città di Udine. Minimizzare sarebbe sbagliato esattamente come gridare allarmi eccessivi, ma è innegabile che se non si agisce efficacemnte primao o dopo c’è il rischio che ci scappi il morto.  L’ultimo grave fattaccio in pieno centro a Udine nel pomeriggio di sabato con un minorenne in condizioni critiche all’ospedale civile per una coltellata all’addome e altri due giovani feriti “da coltello” in maniera lieve. Il fatto più grave in vicolo Brovedan a fianco della chiesa di san Giacomo che si affaccia sulla omonima piazza. L’aggressore sarebbe un altro minorenne, sulle cui tracce sono gli agenti della Squadra Volante e Mobile della Questura. Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto e quasi certamente immortalato dalle telecamere di sicurezza della zona, si sarebbe scatenata una violenta lite prima con minacce, insulti e spintoni tra un gruppo di ragazzi, pare una mezza dozzina alcuni dei quali minori stranieri presumibilmente ospitati in strutture d’accoglienza per minori non accompagnati. A seguito dell’alterco via via sempre più violento sarebbe spuntato un coltello. In realtà gli episodi di accoltellamento sarebbero due, uno nela già citata zona di Piaza San Giacomo. L’altra nella zona di Borgo Stazione. I due episodi si sarebbero quindi consumati in due momenti e luoghi diversi, seppur ravvicinati. Autore pare lo stesso giovane che ha estratto un coltello e ha colpito all’addome l’altro ragazzo che è stato ricoverato con un ambulanza in ospedale, in codice rosso dove versa tuttora in prognosi riservata. Un secondo ragazzo è stato centrato dai fendenti a un braccio ed è stato condotto in Pronto soccorso in codice giallo. Un terzo giovane ha invece riportato solo ferite superficiali. Ultimamente vicolo Brovedan, come possono testimoniare molti udinesi è diventato una bolla degradata in pieno centro storico, strada ad alto rischio a causa dello spaccio di stupefacenti di cui tutti, forze dell’ordine comprese, sarebbero a conoscenza, o meglio ne sono a conoscenza tantissimi udinesi e quindi, sarebbe da auspicare, anche i tutori dell’ordine.  Il Sindaco De Toni e il vice Sindaco Venanzi  hanno annunciato in una nota che si incontreranno con il Prefetto per un “aggiornamento a seguito degli ultimi episodi che si sono verificati in città”. L’esigenza da parte dell’amministrazione comunale, condivisa con la Prefettura, si legge ancora, è quella di garantire un maggiore presidio in città, in particolare nella zona di Borgo Stazione e in centro storico. La giunta udinese ha espresso al Prefetto la sua preoccupazione per gli ultimi accadimenti e intende condividere alcune misure per arginare il verificarsi di questi fenomeni in città. Contestualmente l’esigenza rappresentata dall’amministrazione èquella di garantire un maggiore controllo degli arrivi di minori non accompagnati, in particolare quelli rintracciati in altre città di Italia assegnati alle cooperative che esercitano nel comune di Udine. Bene, speriamo ora si agisca sul serio e non con le supercazzole sulla sicurezza partecipata, il problema non è infatti sapere dove sono le criticità, ma agire per prevenire gli episodi e non sarà certo un plotone di “segnalatori” a risolvere il problema, così come non sono le telecamere che, al massimo, possono consentire l’identificazione degli autori delle malefatte dopo che sono avvenute,  ma non prevengono assolutamente nulla. Se il problema sono alcune decine di ragazzi allo sbando è su questi che bisogna lavorare e non certo solo in maniera punitiva (anche ovviamente se si macchiano di reati) ma offrendo possibilità reali di integrazione, formativa, sportiva e occupazionale.