A Claut si racconta il silenzio delle Dolomiti. In programma per sabato la presentazione del progetto “L’Altra Montagna”
Dieci “cartoline sonore”, dieci immagini suggestive legate indissolubilmente alle voci della gente, ai sussurri della natura circostante e ai suoni caratteristici del territorio: è quanto verrà presentato nella Sala Convegni dell’albergo Dolomiti di Claut nel pomeriggio di sabato 30 aprile. “L’Altra Montagna. Le Dolomiti del silenzio”, questo il nome del progetto, presenta i prodotti realizzati insieme e grazie alle comunità di Claut e Forni di Sotto, a partire dai luoghi e dai racconti che gli abitanti hanno scelto di condividere durante il corso della sua terza edizione. L’iniziativa vuole dare voce ai luoghi attraverso le storie di chi continua a viverli: la novità sta proprio nel coinvolgimentoattivo degli abitanti di Claut e Forni di Sotto, chiamati a scegliere in prima persona quali aspetti della propria terra mettere in luce, proponendo quindi un prodotto di comunicazione nuovo e in linea con un turismo sostenibile, integrato e rispettoso del contesto ambientale, sociale e culturale. “L’Altra Montagna” nasce nell’ambito dell’Accordo tra Università di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia (Servizio biodiversità) nell’ambito delle attività delle Reti funzionali della Fondazione Dolomiti UNESCO, ed è un progetto ideato e realizzato dall’Associazione ISOIPSE – Impresa Sociale; inoltre è stato insignito del primo premio Lagazuoi Winning Ideas Mountain Awards 2022 quale vincitore nella categoria “Turismo Sostenibile di montagna”. Dalla collaborazione con il gruppo PAN, all’interno di “Oltreilprogetto” finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, è nata l’idea di sperimentare il linguaggio audio che mostra i due paesi attraverso delle cartoline sonore: immagini associate a composizioni audio che presentano i luoghi e i vissuti delle due comunità.
“L’attività della Regione nell’ambito della Fondazione Dolomiti UNESCO, con la preziosa collaborazione dell’Università di Udine, è volta a coinvolgere le comunità locali nella gestione del Patrimonio mondiale attraverso forme inedite di valorizzazione e messa in rete di esperienze di tutta l’area dolomitica” ha spiegato il coordinatore del Servizio Biodiversità regionale, Pierpaolo Zanchetta. “Siamo intenzionati ad esportare questo progetto nato in Friuli per creare uno scambio con chi vive e lavora nelle varie vallate delle Dolomiti”. Un’iniziativa che, secondo il professor Andrea Guaran dell’Università di Udine, “è riuscita a far incontrare le esigenze della ricerca con i saperi e i desideri delle comunità. I risultati ottenuti vanno ben oltre i prodotti di comunicazione realizzati e vedono in primo piano la capacità degli abitanti di raccontarsi e di raccontare i loro luoghi in maniera autentica”.
Dopo Claut sarà il turno di Forni di Sopra: il secondo appuntamento è previsto per sabato 7 maggio. Al progetto hanno collaborato anche le rispettive Amministrazioni comunali, grazie alle quali è stato possibile realizzare due installazioni lignee, sempre ideate dal gruppo PAN, che si propongono come spazio di interazione permettendo diverse letture e utilizzi da parte di turisti, abitanti e bambini.