A farne le spese sono sempre le persone fragili
Il fatto: dopo tre settimane dall’inizio della scuola un’alunna certificata con legge 104 comma 3 (la condizione di maggior gravità) risulta ancora non avere completa copertura di tutte le ore scolastiche e quindi la scuola si vede costretta a proporre alla famiglia una riduzione della frequenza. Come forse solo pochi sanno, le ore assegnate dall’Ufficio scolastico regionale a supporto di una classe in cui è presente un alunno fragile attraverso la nomina di uno o più insegnanti di sostegno psico-fisico riescono a coprire una parte del monte ore settimanale di quell’alunno. A questo punto cosa succede? Interviene l’Ente pubblico attraverso i Servizi Sociali per assegnare un servizio educativo per le ore che appunto sono rimaste scoperte. Il grosso problema è che questi servizi vengono assegnati per appalti pluriennali agli enti del terzo settore che, a scadenza, potrebbero trovarsi nella condizione di aver fatto un buon lavoro ma di perdere l’appalto perché la loro offerta economica viene superata da chi offre ribassi migliori. Nella sostanza viene cambiato il gestore perché a parità di servizio costa meno. Questa potrebbe essere un’operazione parsimoniosa se parlassimo di beni materiali o della costruzione di una strada (anche qui ci sorgono dubbi), ma se parliamo di persone e ancor di più fragili forse il gioco non vale la candela. Questo “gioco” porta a grossi disguidi per gli utenti e per le loro famiglie, se minori, che si trovano a dover cambiare gli interlocutori dopo anni in cui si sono creati rapporti di fiducia e consuetudine (aspetti fondamentali per chi vive in situazione di fragilità) e di disservizi in quanto il cambio di gestione richiede sempre periodi lunghi di assestamento in cui la persona non sa e non ha a chi rivolgersi. A prova di quanto si afferma in queste righe il caso di un’alunna con una certificazione grave che quindi necessità di continuo supporto: fino all’anno precedente seguita da un’educatrice, con il nuovo anno a causa del cambio di gestione si ritrova non solo senza più la persona con cui aveva creato una relazione, ma addirittura senza nessuno. Cosa è successo? Chi ora “dovrebbe” gestire il Servizio educativo in supporto alla scuola
perché ha vinto un appalto facendo il massimo ribasso non ha e non trova gli educatori per svolgere il lavoro. Di chi è la colpa? Certamente non dell’alunna e della sua famiglia ma come sempre pagano i più fragili.
Lettera firmata