A Tel Aviv in corso mobilitazione per la pace, ieri la prima manifestazione

La notizia ovviamente non ha avuto risonanza sulla stampa italiana, ma ieri, 1 luglio a Tel Aviv si è realizzata una grande mobilitazione per dire no alla guerra, per la fine del conflitto e per un nuovo accordo di pace è certamente segnale importante. I manifestanti chiedono “una risoluzione politica del conflitto che garantisca i diritti di entrambi i popoli all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla dignità e alla libertà”. Questo si legge nell’appello sottoscritto da oltre 50 associazioni israeliane ed associazioni miste, composte da ebrei, arabi, israeliani, palestinesi, uniti da un obiettivo comune: pace, sicurezza e rispetto reciproco. Nonostante le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, le richieste della Corte Internazionale di Giustizia, le pressioni e negoziati di governi, di stati e di autorità religiose ancora non si è arrivati al cesste il fuoco. La conta dei morti continua ogni giorno, da otto mesi, senza scordare ovviamne le vittime del mostruoso attacco del 7 ottobre oggi sono ben 2,3 milioni di palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza vittime di un assedio e di bombardamenti continui, in fuga da una città all’altra e da un campo profughi all’altro, privati pure dell’assistenza umanitaria. I fatti ormai dimostrano che si tratta di violenza e vendetta cieca che, fra l’altro non salva neppure gli ostaggi del 7 ottobre e che oramai si è estesa in ogni parte e confine di Israele e della Cisgiordania. Nell’appello si legge fra l’altro che in ogni famiglia di entrambe le comunità non resta che uno scenario di sole macerie, lutti, lacerazioni e muore la speranza di una soluzione politica del conflitto. Come abbiamo invocato da tempo, occorre riprendere in mano la pace, ricostruire un grande fronte internazionale di società civile al fianco di israeliani e palestinesi uniti contro la guerra e per la pace giusta, capace di rompere le barriere e gli ostacoli che impediscono di lavorare insieme. Uniti dal reciproco rispetto, dal riconoscimento del diritto dell’altro di esistere in pace ed in sicurezza, con uguali diritti. Insieme per obiettivi condivisi: il Cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e dei prigionieri, il riconoscimento dello stato di Palestina nei confini del 1967, la fine dell’occupazione, l’applicazione delle risoluzione delle Nazioni Unite, del diritto internazionale ed umanitario. Per questo, si legge anche in una nota della Rete Italiana Pace e Disarmo “esprimiamo la nostra adesione e sostegno all’appello che convoca la mobilitazione a Tel Aviv con la speranza che questa iniziativa apra la strada alla ricomposizione del movimento per la pace in Palestina ed in Israele per costruire, l’alternativa ad una politica xenofoba, razzista, fanatica, capace solo di seminare odio, negare diritti e libertà. E’ giunto il momento che le ragioni si incontrino. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
Leggi qui l’appello “It’s Time: To Make a Deal. To Stop the War. To Make Peace” https://www.timeisnow.co.il/english
Il filamto su Youtube della manifestazione di Tel Aviv
https://www.youtube.com/watch?v=nW8kFyft54s