Accordo Italia-Albania: I primi arrivi segnano “un giorno buio per le politiche di asilo e migrazione dell’UE”

Mentre le prime persone vengono trasferite nei nuovi centri di detenzione italiani in Albania, l’International Rescue Committee (IRC) avverte che questo rappresenta “un giorno buio per le politiche di asilo e migrazione dell’UE”.  Le prime persone dirette verso i centri, provenienti da Bangladesh ed Egitto, sono in viaggio da Lampedusa e dovrebbero raggiungere le strutture in Albania domani (mercoledì 16 ottobre). Questo pericoloso modello non è una soluzione sostenibile e non deve diventare né ora né in futuro un modello per l’approccio dell’UE all’asilo e alla migrazione.  Susanna Zanfrini, Country Director per IRC Italia, dichiara: “Le prime persone trasferite nei nuovi centri di detenzione meritano ben altro che essere soggette a questo pericoloso esperimento politico. Anche con l’apertura di queste nuove strutture, restano enormi interrogativi su come l’Italia garantirà la tutela dei diritti delle persone al di fuori della giurisdizione dell’UE, su come verrà garantito l’accesso all’assistenza legale e su come si eviterà che minori o persone vulnerabili vengano portate in questi centri. Ogni persona che cerca protezione in Italia ha il diritto fondamentale di presentare domanda di asilo sul territorio italiano, indipendentemente da come è arrivata o dal Paese di provenienza. Questi centri sono costosi, crudeli e controproducenti, e non dovrebbero esistere in un sistema di asilo umano e sostenibile.” Marta Welander, EU Advocacy Director per IRC, aggiunge: “Questo è un giorno buio per le politiche di asilo e migrazione dell’UE. Tenere intenzionalmente le persone in strutture chiuse, lontane dagli occhi di tutti, non è una risposta sostenibile alle sfide migratorie europee.

Sebbene il numero delle persone in arrivo via mare in Italia sia diminuito negli ultimi mesi, è cresciuto in modo esponenziale il numero di persone che tentano la rischiosa traversata verso la Spagna. Questi approcci non fermano le persone dal rischiare la vita per raggiungere l’Europa: le spingono solo verso rotte sempre più pericolose. È allarmante che la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen voglia “trarre lezioni” da questo accordo pericoloso, che non deve in alcun modo diventare un modello di riferimento per l’approccio europeo all’asilo e alla migrazione. Continueremo a chiedere all’UE di rispettare il diritto delle persone di presentare domanda di asilo, investire in un’accoglienza dignitosa e rispettosa e di ampliare i percorsi d’ingresso sicuri affinché nessuno sia costretto a rischiare la vita in questi viaggi così pericolosi.”

Informazioni sull’IRC
L’International Rescue Committee risponde alle peggiori crisi umanitarie del mondo, aiutando a ripristinare salute, sicurezza, istruzione, benessere economico e potere alle persone devastate da conflitti e disastri. Fondato nel 1933 su richiesta di Albert Einstein, l’IRC è al lavoro in oltre 40 paesi per aiutare le persone a sopravvivere, riprendere il controllo del loro futuro e rafforzare le loro comunità. Fondato nel 2001, l’IRC di Bruxelles guida l’impegno dell’International Rescue Committee con le istituzioni dell’UE.