Agricoltura: Celotti (Pd), si tutelino attività del settore canapa

«Se dovesse entrare in vigore l’articolo 18 del ddl Sicurezza (così come emendato alla Camera) salterebbe la filiera regionale della canapa e in particolare delle infiorescenze. Questo significherebbe mettere in serie difficoltà le numerose imprese che operano in un settore nel quale, negli ultimi anni, sono stati fatti investimenti importanti su un prodotto la cui coltivazione è in forte espansione e il cui utilizzo è importante nel trattamento di diverse patologie umane e animali e nella terapia del dolore, bloccando approcci innovativi e sempre più diffusi al trattamento di queste problematiche». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della seduta congiunta della 2ª e 3ª commissioni riunite per l’audizione in merito all’impatto del cosiddetto ddl Sicurezza sulla coltivazione, la lavorazione e la vendita delle infiorescenze della canapa e dei suoi derivati.

«Soprattutto dopo aver sentito le testimonianze di medici, di chi fa uso a scopo medico e terapeutico di queste sostanze e degli imprenditori del settore, ci saremmo aspettati una differente presa di posizione da parte della Giunta e della maggioranza di centrodestra che invece hanno tenuto un atteggiamento interlocutorio» commenta Celotti che già attraverso un’interrogazione alla Giunta aveva chiesto che il presidente Fedriga sostenesse le istanze delle aziende anche nel suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni.

«La coltivazione – spiega la consigliera – verte sia sull’utilizzo del fusto a scopo industriale, che dei fiori per la produzione officinale, tra l’altro riconosciuta da un decreto ministeriale del 2020, che rappresenta la lavorazione economicamente più importante e quella che ci distingue a livello internazionale. Per questo – conclude – affiancandoci all’appello di Coldiretti, dei giovani di Confagricoltura Fvg e della Cia, ribadiamo la richiesta di modifica delle posizioni espresse dal Governo a livello nazionale e quindi lo stralcio di quanto prevede l’articolo 18, come chiesto oggi in commissione dagli auditi».