Alla ricerca dell’Acqua perduta. Avviato da  CAFC progetto pilota  nel comune di Gemona del Friuli

Inutile dire che l’acqua potabile è un bene assoluto, ben vengano quindi le azioni tese a salvaguardarla partendo dalla rete di distribuzione. Semmai ci sarebbe da chiedersi perchè non sia stato fatto fino ad oggi un piano organico preferendo la mesa in opera di “pezze” nel momento emergenziale, viene il dubbio che il giro di “riparazione” sia un ottimo affare sia da “gestire” che da operare. Comunque bene che ora si punti ad una rete idrica sempre più sostenibile e che  CAFC S.p.A, abbia fatto partire una campagna di ricerca delle perdite occulte E’ stato infatti avviato ad ottobre il progetto pilota  nel comune di Gemona del Friuli con un investimento  complessivo di oltre 2 milioni di euro.  In sostanza si è avviata la  ricerca di perdite occulte non facilmente rilevabili. Un progetto che nelle intenzioni dovrebbe  permettere di fare una sorta di check-up completo della rete idrica e che vede coinvolto, come accennato,  per il momento il comune di Gemona del Friuli. Un’operazione che punta all’upgrading di 120 chilometri di rete acquedottistica nel gemonese, e
2700 chilometri in tutto il comprensorio CAFC, introducendo sistemi di controllo avanzati e digitalizzati che permettono una gestione ottimale delle risorse idriche, riducendo perdite e sprechi.
La campagna rientra all’interno del finanziamento ottenuto attraverso il PNRR ed è parte integrante del progetto “Smart Water Management – gestione avanzata dei sistemi idrici per la riduzione
delle perdite sulle reti di distribuzione della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e del Veneto Orientale”. Un progetto elaborato da tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato del Friuli- Venezia Giulia, che si sono uniti in questa rete di imprese a settembre 2022, collaborando con le proprie rispettive eccellenze professionali e operative in team di lavoro interaziendali.  L’attività di ricerca prevede due tipologie d’indagine da sviluppare in fasi successive, inizialmente si svolgerà un’indagine con metodologia classica, tramite l’utilizzo del geofono – sensore capace di captare le onde che si propagano nel terreno, successivamente sarà impiegata una nuova metodologia per la ricerca dell’umidità nel sottosuolo che sfrutta la tecnologia CRNS, (Cosmic Ray Neutron Sensing). L’obiettivo è affrontare le perdite idriche con il maggior numero di strumenti a disposizione, sia quelli tradizionali che quelli più all’avanguardia ed innovativi ricorrendo anche all’intelligenza artificiale. Le perdite rintracciate saranno riparate celermente mediante l’’impiego di squadre dedicate, per consentire la prosecuzione dell’attività di ricerca a ritmo sostenuto fino al 2025, anno in cui contiamo di avere una significativa riduzione dei volumi prelevati.
“Questo approccio è in linea con una visione sempre più sostenibile del servizio idrico, volta al completo monitoraggio delle reti con l’obiettivo di ridurre drasticamente le perdite idriche e contenere i costi – dichiara il presidente di CAFC, Salvatore Benigno. Salvaguardare la risorsa idrica, garantire una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento, educare i giovani alla sua salvaguardia, sono i punti cardine della nostra mission – sottolinea Benigno; una linea d’azione  strategica che stiamo portando avanti da tempo con l’impegno concreto nel migliorare la qualità del servizio reso all’utenza”. Nei prossimi mesi, a cavallo tra il 2023 e il 2024 avranno inizio anche altri interventi per l’ammodernamento dell’acquedotto e la fognatura attraverso la sostituzione, il potenziamento e l’ammodernamento di condotte vetuste. Altro importante investimento previsto nel quadro economico per il 2024 vedrà la riqualificazione delle opere di presa delle Sorgenti in località Sella Sant’Agnese.  Un investimento complessivo che va oltre i 2 milioni di euro.

LAVORI ALLA RETE FOGNARIA
Dal prossimo 6 novembre, saranno avviati i lavori del 2° lotto per la realizzazione della rete fognaria separata nell’agglomerato di Piovega, Canciane, Properzia e Paludo, al fine di eliminare la problematica della presenza di acque parassite e i lavori saranno eseguiti nell’arco di 180 giorni.
L’intervento:
I lavori prevedono il completamento della rete nera lungo via Sofia Pecol fino all’incrocio con via Piovega per uno sviluppo di circa 215 m con condotte in PRFV (vetroresina) del DN300; il completamento della rete nera lungo via Properzia fino al nodo in cui la via stessa cambia direzione, in corrispondenza con via Gjavarin, per uno sviluppo di circa 400 m con condotte in PRFV del DN200. È prevista, inoltre, la posa della nuova rete nera lungo via San Biagio, a partire dal nodo del pozzetto sfioratore posto all’incrocio con via Sofia Pecol e fino all’incrocio con via Gjavarin, per uno sviluppo di circa 955 m con condotte in PRFV del DN300. Interventi che prevedono un investimento di circa 870 mila euro.
LAVORI RETE IDRICA
In questo periodo proseguono anche gli interventi di efficientamento con la sostituzione di un tratto di rete idrica in Via Godo e in Via Monsignor Tarcisio Martina. In entrambi i casi, le nuove condotte della linea di distribuzione saranno in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la miglior tenuta. Il termine dei lavori è previsto entro la fine di novembre 2023. Nel 2024 il CAFC è inoltre impegnato con il Comune di Gemona per sostituire e potenziare anche un tratto di Via Brondani, un tratto di rete in una delle laterali di Via Campo e Via Giorgiut, e ancora Via dei Lotti e Via Picco.

LA RIQUALIFICAZIONE DELLE SORGENTI IN LOCALITÀ SANT’AGNESE
Nell’ottica dell’aumento della resilienza del sistema acquedottistico e della riduzione dei costi di approvvigionamento e di sostenibilità energetica ed ambientale, CAFC SPA intende procedere al ripristino dell’adduzione a gravità dalle sorgenti presenti in zona Rivoli Bianchi con la riattivazione delle opere di presa situate in quota: località Pozzalon, Miniera e Inferno. Attualmente tali sorgenti risultano in parte danneggiate e non vi è portata addotta dalle stesse verso il capoluogo cosicché l’approvvigionamento idrico avviene dai pozzi ubicati nella zona pianeggiante, attraverso pompaggio verso le aree altimetricamente più elevate, con conseguenti dispendiosi oneri energetici, “Queste sorgenti – sostiene il presidente Benigno- sono un bene prezioso che merita di essere recuperato e valorizzato”.