Alleanza Verdi e Sinistra: domani incontro a Udine con Marilena Grassadonia “Le fragilità e le emarginazioni: le periferie sociali”
Domani a Udine incontro a Udine con Marilena Grassadonia responsabile “Diritti e Libertà, politiche contro le discriminazioni” di Sinistra Italiana. Titoolo dell’evento che si terrà alla 16.00: “Le fragilità e le emarginazioni: le periferie sociali”. Presentando l’iniziativa, Serena Pellegrino, candidata al consiglio regionale per Alleanza Verdi e Sinistra a sostegno dell’elezione di Massimo Moretuzzo alla presidenza della Regione, commenta la risposta all’interrogazione parlamentare sull’opuscolo sessista distribuito nelle scuole superiori di Cividale del Friuli: il Ministro Eugenia Roccella annuncia linee guida per gli enti locali sulle strategie educative di contrasto alla violenza maschile e di radicamento della cultura del rispetto spiega Pellegrino. Intanto domani a Udine si terrà un incontro con Marilena Grassadonia responsabile “Diritti e Libertà, politiche contro le discriminazioni” di Sinistra Italiana. “L’attuale amministrazione del Friuli Venezia Giulia, chiosa Pellegrino, va mandata a casa anche per aver con negligenza, forse strategica, lasciato che il Comune di Cividale del Friuli, con soldi regionali, producesse e distribuisse il famigerato opuscolo anti stupri nelle scuole superiori, fogliaccio medioevale, sessista, incoerente con il Piano nazionale contro la violenza maschile sulle donne e con le stesse norme regionali di contrasto agli atti violenti e discriminatori. Il Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, interrogata sulla squallida vicenda dall’on. Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi e Sinistra, ha riconosciuto che è necessario adottare delle linee guida rivolte specificatamente agli enti locali, relative alle azioni di prevenzione della violenza maschile contro le donne per mezzo di interventi educativi di contrasto e destrutturazione degli stereotipi alla base della violenza, di radicamento della cultura del rispetto tra uomo e donna.” “Evidentemente l’attuale amministrazione regionale, spiega la candidata, è così intrisa dei peggiori stereotipi di genere da non aver assimilato il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne, in particolare i contenuti che riguardano la prevenzione primaria e interventi educativi, né tantomeno sa che l’Italia è tra i firmatari della Convenzione di Istanbul, ricordata dallo stesso Ministro Rocella. Quel che è peggio, questa vicenda dimostra che la Regione se ne infischia delle stesse leggi che ha promulgato, le interpreta secondo un modello culturale discriminatorio e impermeabile ai diritti umani e non indirizza e controlla le attività sul territorio: diciamolo chiaro, l’ideologia che consente di violentare e sfregiare l’ambiente o di perseguitare i migranti è esattamente speculare all’assenza di condanna e contrasto della violenza contro le donne.