Ambiente. Capozzi (M5S)-Vicentini (Europa Verde): Escherichia coli in Laguna, urgono soluzioni
“È necessario intervenire immediatamente per conoscere le cause e porre i dovuti rimedi, affinché nelle acque lagunari non si riscontrino più valori alti di escherichia coli ed enterococchi intestinali, come avvenuto nel mese di marzo di fronte al lungolaguna di Lignano Sabbiadoro. Da ormai svariati anni, infatti, stiamo sollecitando le Istituzioni a riporre la massima attenzione su questo problema, ma si è sempre voluto minimizzare tali eventi che, se si verificano nel corso dei mesi estivi, creano notevoli problemi alla nostra località balneare”.
Lo evidenziano, attraverso una nota stampa condivisa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (MoVimento 5 Stelle) e il co-portavoce regionale di Europa Verde, Claudio Vicentini, chiedendo pubblicamente “urgenti iniziative, sia per indagare su quanto avvenuto, sia per comprendere i possibili rimedi”.
“Questa situazione – aggiunge l’esponente pentastellata – è la stessa riscontrata lo scorso agosto dalla Goletta Verde e da Legambiente ma, a quanto pare, siamo ancora qui ad attendere che qualcuno ci aiuti a comprenderne i motivi. A chiedere maggiori spiegazioni non siamo solo noi, ma è la stessa Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale a invitare l’Agenzia regionale per la Protezione ambientale di indagare a fondo sulle possibili cause e, al tempo stesso, anche a individuare soluzioni per evitare che si ripetano episodi del genere”.
“Come Gruppo consiliare comunale a Carlino – sottolinea ancora Vicentini – abbiamo chiesto spiegazioni alla Giunta Bazzo in merito alla presenza della salmonella in laguna per capire se il problema fosse legato alla possibilità che alcune abitazioni o attività del luogo non fossero allacciate alla rete fognaria. Sembrerebbe sia tutto a posto, ma non possiamo avere contezza di quanto succede negli altri Comuni perilagunari. Rimane, perciò, il quesito: perché i valori rilevati per alcune sostanze vengono ripetutamente superati? Vogliamo finalmente trovare cause e soluzioni?”.
“Le conseguenze immediate di questi ritrovamenti, superiori persino di 1.000 volte rispetto i normali limiti consentiti nelle acque interne, si concretizzano – conclude Capozzi – nell’immediata chiusura in via precauzionale delle zone di raccolta di molluschi bivalvi in laguna. Provvedimento poi confermato attraverso l’odierna ordinanza a seguito dei riscontri di batteri in eccesso anche nei molluschi bivalvi campionati nelle acque lagunari”.