Approvata la manovra di bilancio da oltre sei miliardi di euro… la più ricca e iniqua di sempre
Approvata dal Consiglio Regionale la manovra di bilancio più ricca di sempre per il Friuli Venezia Giulia – 6,244 miliardi di euro, 518 milioni (+9 per cento) in più rispetto allo scorso anno. Questo è l’unico dato sul quale sono tutti d’accordo, maggiorana e opposizione. Il giudizio diverso è ben evidenziato dal voto finale, 27 sì dalla maggioranza e 19 no dalle opposizioni. Dinamica prevedibile, ovviamente, ma quello che stride è il dibattito, quasi 40 ore complessive dove è andato in scena un fantastico esempio di come il palazzo e i suoi riti rischino di essere definitivamente, e forse sono già, avulsi dalla realtà di vita dai cittadini, elettori per caso, sudditi per destino.
Una parata fatta di scelte evidenziate non tanto dalle scelte “macro” ma dal gioco degli emendamenti con i quali i consiglieri di maggioranza e sporadicamente quelli d’opposizine, sono riusciti a portare a casa, anzi nelle case di qualcuno, denari per interessi parziali e non sempre dettati da natura positiva e interessi generali, ma semplicemente riferenti al soddisfacimento di promesse elettorali o di propri amici e amiconi. Certo, si dirà, è sempre stato così, forse è vero, ma mai come in questa occasione in presenza di un piatto ricco la spartizione dei “pani e dei pesci” è stata mirata e senza che vi fosse un Messia moltiplicatore di giustizia e equità.
Ma tornando ai dati “macro” l’investimento più importante è relativo al comparto Salute, Politiche sociali e Disabilità con l’assessore Riccardi che porta a casa 3,56 miliardi, il 57 per cento dell’intera Manovra 2025 ma soprattutto porta a casa un ulteriore favore alla sanità privata per rispondere all’emergenza da lui stesso generata, un capolavoro mefistofico davanti al quale bisogna alzare il cappello riconoscendogli malriposte abilità di stratega. Facciamo un solo esempio, ma ve ne sarebbero molti, nel corso dei lavori è apparso un emendamento di giunta che recita così: “In via straordinaria e temporanea, nell’ambito delle attività di aggiornamento, della Programmazione sanitaria e sociosanitaria regionale dell’assistenza territoriale e ospedaliera, considerata la contingente carenza di personale sanitario, per salvaguardare l’erogazione dei LEA e il Miglioramento nell’andamento delle liste d’attesa, gli Enti del Servizio sanitario regionale sono autorizzati, fino al 31.12.2026, ad acquistare prestazioni aggiuntive anche in deroga ai relativi limiti di spesa nazionali, fermo restando il rispetto del tetto di spesa complessivo per il personale previsto per ciascun Ente dalla programmazione regionale e nel rispetto dei criteri di sostenibilità economica e invarianza finanziaria”. Come si sa il diavolo si nasconde nei particolari e in questo caso questa “deroga” vuol dire mano libera per dispensare fondi a go go alla sanità privata e quello che appare più stridente, essendo le strutture private regionali già ampiamente utilizzate, ad un probabile arrivo di strutture foreste. Anche il resto della manovra è improntata al soddisfacimento dei singoli capricci assessorili nella distribuzione della manovra. Oltre ai già citati 3,56 miliardi alla sanità, si spartisce il resto del tesoro con oltre 680 milioni ad Autonomie locali e Funzione pubblica, 642 a Infrastrutture e Territorio, 239 a Famiglia, Lavoro, Formazione e Istruzione, 200 ad Ambiente ed Energia, 185 ad Attività produttive e Turismo, 145 a Patrimonio e Demanio, 113 a Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, 103 a Cultura e Sport e 15 alla Protezione civile. Ma il problema, come nel caso della sanità, non è il quanto, ma il come verranno utilizzati i fondi e su questo ci sarà tanto da vedere, vigilare e denunciare.
I giudizi severi sulla finanziaria regionale Fvg dalla note dei Consiglieri di minoranza