Arianna è libera. Forse l’odissea della “caretta caretta” omonima della sorella della premier ha ispirato lo scoop di Sallusti &c

Al terzo giorno il cosiddetto scoop de Il Giornale sul clamoroso presunto complotto giudiziario ai danni di Arianna Meloni sembra sgonfiarsi. La “notizia” comincia a raffreddarsi, anzi si dimostra assolutamente priva di fondamento. L’unica notizia reale è la certificazione che di indagini non ce ne sono: in procura a Roma, indicata dal mitico direttore Sallusti, non risulta nulla sulla sorella della premier, né ci sono esposti dai quali potrebbe scaturire una qualche verifica degli organi inquirenti. Ma in realtà è di oggi la svolta, in effetti una Arianna era nei guai e questo spiegherebbe l’inciampo del quotidiano milanese che fra l’altro, già nella sua edizione di stamattina, faceva trasparire qualche cedimento cambiando il termine  “prove” in indizi. Insomma mentre i soliti malpensanti sospettano si sia trattato di una enorme bufala utile alla narrazione vittimistica della destra, che da sempre soffre della sindrome di Calimero (quello piccolo e nero) o che vi fosse la necessità di distrarre l’opinione pubblica dai disastri prossimi venturi. Fosse così  potevano trovare qualcosa di meglio. Ma forse la spiegazione di tutto l’abbiano scoperta noi spulciando le notizie d’agenzia odierne dove si legge: “Questa mattina, di fronte a una folla di oltre 200 persone riunite sulla spiaggia del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Riccione, è stata rilasciata in mare la tartaruga Arianna, una femmina adulta di oltre 70 cm di lunghezza del carapace. Arianna era stata recuperata il 9 luglio scorso dopo una cattura accidentale nelle reti a strascico. Non presentando particolari problematiche, è stata sottoposta agli accertamenti necessari e dichiarata pronta a tornare in libertà”. Chissà, forse l’autorevole fonte di cui parlava Sallusti era balneare più che giudiziaria e deve avergli segnalato la persecuzione della “tarta” Arianna. Così la cattura con rete a strascico della “Caretta Caretta” Arianna è diventata  una possibile “rete a strascico giudiziaria”  nei confronti della Arianna by Meloni. Insomma un caso di omonimia,  solo un equivoco e visto che le due Arianne  pare stiano benone e manco si somigliano,  non c’è che da rallegrarsi.

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