Arpa Fvg: PM2.5 in FVG: sempre inferiore ai limiti ammessi

In Friuli Venezia Giulia il PM2.5 viene misurato in 17 punti rappresentativi dell’intero territorio regionale. Questi punti sono stati individuati seguendo un procedimento condiviso con il Ministero dell’Ambiente in modo da essere conformi in termini di numerosità e rappresentatività delle diverse sorgenti emissive. Ognuno di questi punti è inoltre dotato di strumentazione conforme alle norme tecniche e gestita seguendo procedure e norme tecniche stabilite per legge. Il personale dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia (Arpa FVG), inoltre, partecipa annualmente agli interconfronti nazionali, ovvero a dei momenti in cui tutte le Agenzie effettuano contemporaneamente le misure della qualità dell’aria per verificare le competenze e armonizzare le modalità del monitoraggio per tutta l’Italia. Tutte le rilevazioni effettuate sono messe a disposizione in tempo reale sul sito dell’Agenzia Europea per l’Ambiente e rese disponibili sul sito di Arpa FVG da dove possono essere scaricate liberamente da tutti gli utenti. Grazie a questa rete di punti di misura è stato possibile stabilire che in tutto il Friuli Venezia Giulia le concentrazioni di PM2.5 sono inferiori al valore di 25 microgrammi/m3 ammesso dalla vigente normativa (D. Lgs. 155/2010). Nel 2022, infatti, la concentrazione media annua di PM2.5 si è attestata su valori compresi tra 13 e 16 microgrammi/m3. Anche i dati degli ultimi 5 anni mostrano che il PM2.5 è inferiore al limite ammesso, oscillando tra 11 e 19 microgrammi/m3, prevalentemente a causa della variabilità meteorologica annuale (*).

Tali valori di PM2.5 sono molto prossimi alla soglia suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fissata fino al 2021 a 10 microgrammi/m3 e solo recentemente portata a 5 microgrammi/m3. È necessario tuttavia segnalare che questa soglia non è un riferimento normativo ma rappresenta un “valore obiettivo” al quale tendere nel medio-lungo termine.

Nei primi 9 mesi del 2023 il valore del PM2.5 risulta inferiore a quanto rilevato nel corrispondente periodo del 2022. Il valore finale del PM2.5 nel 2023 dipenderà dall’evoluzione del meteo dei prossimi mesi, che condizionerà il valore medio annuale da confrontare con i limiti normativi e le soglie OMS.

In generale la Pianura Padana, e quindi anche il Friuli Venezia Giulia che ne costituisce il limite orientale, è un’area particolarmente svantaggiata per l’accumulo delle polveri sottili, comprese le PM2.5, in quanto la conformazione geografica favorisce il ristagno atmosferico nel periodo invernale. Per affrontare questa peculiarità, le Regioni del bacino padano, assieme alle Agenzie e a tre Comuni dell’area (Bologna, Milano e Torino) hanno predisposto e stanno conducendo un progetto integrato (LIFE PREPAIR) per condividere le conoscenze e competenze sia dal punto di vista del monitoraggio della qualità dell’aria che dal punto di vista delle misure e buone pratiche da adottare per ridurre i livelli di inquinamento.

Le concentrazioni di PM2.5 oltre che dalle condizioni meteorologiche dipendono ovviamente anche dalle emissioni dirette di polveri e dai loro precursori. Dal punto di visa degli inventari delle emissioni in atmosfera, negli ultimi anni si osserva come le polveri sottili e i loro precursori siano in progressiva lenta diminuzione. Ne dà evidenza il rapporto Ispra sulle emissioni atmosferiche (**) che pubblica i dati a livello nazionale.

(*) https://www.arpa.fvg.it/temi/temi/aria/pubblicazioni/relazione-sulla-qualita-dellaria-nella-regione-friuli-venezia-giulia-anno-2022/

(**) https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/inventario-nazionale-delle-emissioni-in-atmosfera-1990-2021-informative-inventory-report-2023