Ateneo giuliano: Riprendono i Caffè delle Scienze e delle Lettere a Trieste
Giovedì 26 settembre, a partire dalle 17.30 al Caffè Tommaseo, piazza Tommaseo 4/c, Paola D’Andrea, docente di biochimica all’Università di Trieste terrà un incontro dal titolo “Alla scoperta del Microbiota Intestinale, il misterioso ecosistema che salvaguarda la nostra salute”. Nel nostro intestino vivono alcune centinaia di specie batteriche che interagiscono tra loro. Grazie ai prodotti del loro metabolismo, questi batteri contribuiscono a controllare le funzioni di tutti i nostri tessuti. L’associazione tra l’ospite e il microbiota è definita simbiosi mutualistica, in cui entrambi i partners traggono vantaggio dalla reciproca presenza. I microrganismi trovano un ambiente favorevole alla crescita, ricco di nutrienti e privo di ossigeno, mentre l’ospite si avvantaggia dei molteplici prodotti del metabolismo batterico. La somma di questi vantaggi reciproci ha portato i ricercatori ad applicare il termine di “olobionte” al sistema multicellulare costituito dall’insieme microbiota-ospite, evidenziandone le novità funzionali e i possibili vantaggi evolutivi. La nostra salute o le nostre malattie, quindi, sono profondamente influenzate dalle dinamiche di questo complesso ecosistema.
A seguire Pierluigi Nimis docente di Botanica all’ Università di Trieste, parlerà dei Licheni del Carso: le rocce viventi, ambienti primordiali e ladri di alghe. Quanti licheni ci sono in Carso? La risposta sorprenderà chi pensa che i licheni siano di casa nelle tundre. Sapevate che in Carso non si vede nemmeno una pietra… e che tutte le pietre del Carso sono vive, respirano e fanno fotosintesi? Sapevate che in Val Rosandra ci sono ambienti primordiali, simili a quelli presenti sulla Terra centinaia di milioni di anni fa? E che le rocce del Carso pullulano di “ladri” che si rubano le alghe l’un altro? Questo ed altro nella presentazione della prima guida interattiva ai licheni del Carso Triestino e Sloveno…
Relatori:
Paola D’Andrea è professore associato di Biochimica presso l’Università di Trieste. Ha più di 30 anni di esperienza nel campo della ricerca, a cui si è dedicata spaziando in diversi ambiti della biologia cellulare, dai meccanismi di trasduzione, alla comunicazione tra cellule, ai meccanismi molecolari della sordità genetica, all’utilizzo di biomateriali per impianti di cellule muscolari. Più recentemente i suoi interessi si sono indirizzati allo studio dell’integrazione del metabolismo umano e della nutrizione, quali perni attorno a cui ruotano gli stati di salute e malattia. Ha partecipato a diversi progetti in ambito nazionale ed internazionale, frequentando, per diversi anni, laboratori di ricerca italiani e stranieri.
Pierluigi Nimis è professore ordinario di Botanica all’Università degli Studi di Trieste. La sua attività scientifica è incentrata principalmente su Ecologia (biomonitoraggio dell’inquinamento, radioecologia), Fitogeografia quantitativa dell’Emisfero Nord, Lichenologia, dalla sistematica alla floristica a studi ecologici e vegetazionali, Biodiversity informatics, con particolare riguardo a sistemi computerizzati per la generazione automatica di chiavi di identificazione degli organismi, creazione e gestione di database complessi sulla biodiversità. Sin dagli albori dell’informatizzazione della Flora d’Italia di S. Pignatti, si è occupato dell’informatizzazione di dati biologici e ha creato la prima rete di banche dati sui licheni del Mediterraneo nell’ambito dell’O.P.T.I.M.A. Ha preso parte a importanti progetti internazionali finanziati dalla Comunità Europea, come il Concerted Action CDEFD (A Common Datastructure for European Floristic Databases), BIOCISE (Resource Identification for a Biological Collection Information in Europe), e BIOCASE (Biodiversity Collection Access Service for Europe – http://www.biocase.org/). È stato Responsabile scientifico nazionale di numerosi Progetti Scientifici di Rilevanza Nazionale co-finanziati dal Ministero dell’Università. Responsabile per la lichenologia nel Progetto Nazionale Antartide. Coordinatore del Progetto Europeo KeyToNature (dal 2007) e del Progetto Interreg SiiT (2011-2014).
I Caffè delle Scienze e delle Lettere, organizzati dall’Università di Trieste, sono conversazioni informali tra docenti e cittadini sui più svariati argomenti scientifici, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra l’Ateneo e la cittadinanza, attraverso lo scambio di opinioni e conoscenze sui risultati della ricerca universitaria.
Sabato 28 settembre i Caffè delle Lettere, organizzati dal Dipartimento di Studi umanistici, riprendono in occasione di Trieste Next con un incontro al Caffè Tommaseo alle ore 16.30 dal titolo “Il nuovo umanesimo nell’era dell’intelligenza aumentata” e continueranno nel mese di ottobre con un ciclo di incontri sul tema del matrimonio nella storia, nell’arte, nella letteratura.
A partire dal mese di ottobre riprenderanno anche i Caffè dei Quanti, organizzati dal Dipartimento di Fisica e i Caffè delle Scienze a Gorizia, organizzati dal Dipartimento di Scienze della Vita.
A Trieste gli incontri si svolgeranno al Caffè San Marco e al Caffè Tommaseo e al Caffè libreria Knulp, a Gorizia al Caffè Mama e Angela