Audizione sui consultori negata in Consiglio regionale, l’opposizione abbandona l’aula
L’audizione sui consultori si sarebbe dovuta tenere alle 12 di ieri mercoledì 6 dicembre. A quell’ora invece fuori dalla sede del Consiglio regionale un folto drappello di manifestanti, afferenti alle parti civili che sarebbero dovute essere audite, ha espresso il proprio rammarico per la scelta politica di ascoltare in III Commissione solo le ragioni dell’Assessore Riccardi. L’audizione delle parti civili era stata chiesta dalle opposizioni ancora in luglio. Una mancanza di rispetto inaccettabile secondo l’opposizione, che ha infatti ritenuto necessario abbandonare l’aula. La seduta di commissione si è aperta con l’intervento della consigliera Giulia Massolino, prima firmataria della richiesta di audizione, in merito all’ordine dei lavori. La consigliera del Patto per l’Autonomia-Civica FVG ha ripercorso le tappe della vicenda: la richiesta di luglio, i solleciti, la mancanza di risposte in merito alla richiesta di riconvocare la relazione dell’Assessore nella medesima seduta in cui audire i soggetti, ai sensi del regolamento che garantisce lo strumento delle audizioni come uno strumento nelle mani dell’opposizione. «Non possiamo accettare che l’arroganza e l’indifferenza verso la cittadinanza, anche nelle sue forme organizzate, siano prassi istituzionale. Audire tutte le parti sociali in commissione è un nostro diritto e un nostro dovere, non è pensabile che sia la maggioranza a decidere chi convocare o meno, soprattutto quando nella richiesta sono elencati molti soggetti portatori di interessi legittimi», commenta Massolino a margine della commissione. «Il confronto e la conoscenza devono essere alla base dell’azione di questo Consiglio regionale e della Giunta stessa – aggiunge Simona Liguori, consigliera del Patto per l’Autonomia-Civica FVG e Vicepresidente della III Commissione –, per questo come consigliere e consiglieri della III commissione abbiamo deciso di ascoltare le associazioni rispetto alla riorganizzazione dei consultori: ascolto che ci è stato negato in commissione. Per questo abbiamo ritenuto, nostro malgrado, di dover abbandonare l’aula: gli slogan e le idee di Riccardi le conosciamo già e ha molti strumenti per comunicarle a noi e ai cittadini. Chi non ha voce invece sono coloro i quali ogni giorno lavorano nei consultori o li frequentano». «Se la destra in Regione ha paura del confronto è forse perché inversamente da quanto ci raccontano non è così roseo il futuro che stanno cercando di costruire (o demolire) in tema di salute e servizi sociali», conclude Massolino.