Aver cura di chi ci cura: Fvg laboratorio internazionale di pratiche per la tutela della salute degli operatori sanitari

Il Friuli Venezia Giulia è un laboratorio evolutivo di procedure e pratiche innovative per affrontare e depotenziare lo stress cronico degli operatori della sanità: i risultati dei lavori intrapresi saranno presentati a Vienna il 20 settembre prossimo in plenaria all’apertura della 29a Conferenza della rete HPH internazionale.

Questo progetto pone il Friuli Venezia Giulia all’avanguardia internazionale nell’innovazione dei paradigmi culturali adottati per la risoluzione dei problemi sanitari. “Aver cura di chi ci cura”, è il titolo di questo percorso organizzato e promosso dalla rete HPH (Health Promoting Hospitals & Health Services) che la Direzione Centrale Salute del FVG ha affidato ad ARCS – Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute.

“Per risolvere la crisi del sistema sanitario – afferma Joseph Polimeni, Direttore Generale di ARCS – servono risorse, questo è certo. Ma occorre per prima cosa ri-prendersi cura di chi cura, ovvero degli operatori sanitari che vivono costantemente e quotidianamente in una condizione di stress cronico ulteriormente appesantita dall’eredità della pandemia”.

È scientificamente provato che lo stress è una condizione di reattività positiva in determinate situazioni. Ma quando diventa cronico genera conseguenze stratificate: va ad intaccare l’equilibrio della salute fisica, della mente e delle relazioni sociali. La rete HPH, che vede oltre tutto il Friuli Venezia Giulia nel ruolo di coordinatore nazionale per l’Italia, ha il mandato dell’OMS per progettare i sistemi di reorientamento dei servizi sanitari con l’obiettivo di farli diventare più aderenti ai bisogni e alle necessità di salute dei cittadini. Questo cambio di paradigma investe per primi gli operatori sanitari che hanno la necessità di lavorare non solo con strumentazione aggiornata ma anche con nuovi approcci e in ambienti contemporanei e non legati a paradigmi desueti.

“Il nostro principale impegno – continua il Direttore Generale Polimeni – è diffondere la cultura della salute e del self-care fra gli operatori sanitari per trasmetterla a loro volta ai loro pazienti, con tecnologie di misurazione non invasiva dei parametri soggettivi e oggettivi dell’impatto dello stress e acquisizione di strategie di recupero psicofisico basate sulle più recenti evidenze scientifiche. Hans Kluge, dell’Ufficio Europeo dell’OMS afferma che: “Non possiamo aspettare oltre per affrontare le sfide urgenti che il nostro personale sanitario deve affrontare. Sono in gioco la salute e il benessere delle nostre società: semplicemente non c’è tempo da perdere”. All’interno di questa strategia ARCS promuove un percorso di aggiornamento scientifico multiprofessionale, nato nel 2021 a seguito di un protocollo di collaborazione con gli Ordini di medici e psicologi, e l’11 settembre si avvierà la seconda edizione, attraverso il quale saranno formate squadre di operatori sanitari interne alle Aziende per diffondere la conoscenza e l’adesione a questi nuovi paradigmi. 55 operatori di tutte le aziende si aggiorneranno sul modello “Aver cura di chi ci cura” per sostenere dall’interno del sistema i propri colleghi in questo difficile momento. Un esempio di empowerment organizzativo per affrontare la crisi di dimensioni europee, invece di subirla passivamente. Questo percorso è stato anche presentato all’Assemblea Generale Internazionale delle reti HPH e in un convegno nazionale delle reti HPH, diventando un punto di riferimento per la realizzazione di esperienze analoghe in Italia e all’estero, dimostrando, una volta di più, l’innovatività della sperimentazione messa in atto in Friuli Venezia Giulia.