Caporalato sanitario in Fvg, anche Mediaset si accorge dell’intollerabile situazione della sanità by Riccardi
Che la gestione della sanità del Fvg, sia politica che manageriale, abbia scelto il silenzio funzionale nel solo di “adda passà ‘a nuttata” ad ogni denuncia relativa al malfunzionamento di strutture e gestione, è cosa nota. Come FriuliSera abbiamo denunciato, spesso mediaticamente voce solitaria, strenuamente quanto stava e sta avvenendo. Lo stesso hanno fatto organizzazioni sindacali di medici e del personale sanitario, lasciando però indifferenti i gestori delle “aziende” sanitarie sentendosi coperti politicamente dalla giunta Fedriga, hanno palesemente offerto praterie vastissime alla razzie di speculatori senza scrupoli che stanno compiendo un vero e proprio “sacco” della risorse, che anziché finire alle strutture sanitarie pubbliche, sono state dirottate con colpevole connivenza a società private. Fra l’altro, contrariamente a quanto predicato dall’assessore alla salute Riccardi, non sono certo una virtuosa alternativa alle mancanze generate, forse in maniera volontaria, proprio per dare spazio e opportunità ai privati. Ora ad evidenziare quanto sta avvenendo è arrivata anche una pesante bordata di “fuoco amico” da un servizio Mediaset, con la trasmissione “Fuori dal Coro” che si è occupata di quello che è stato definito “Caporalato sanitario in Fvg”. I colleghi di Mediaset che non hanno certamente pregiudiziali ideologiche contro la banda di Fedriga & c hanno compreso che certe nefandezze sono intollerabili. Così è arrivato un servizio video che mette in evidenza una situazione paradossale, ma non nuova a noi che da mesi denunciamo i fatti. Chissà se il clamore mediatico nazionale sveglierà qualche coscienza e magari qualche Procura. Intanto registriamo la presa di posizione dell’associazione anestesisti AAROI EMAC Fvg che in una nota punta il dito contro la politica della Regione Fvg. Scrive “AAROI EMAC FVG”: “Desta grandissima preoccupazione il silenzio “assordante” della Direzione Strategica ASUFC e dell’Assessore alla Salute dopo il secondo servizio in pochi giorni che Mediaset ha dedicato alla nostra regione evidenziando e denunciando gravi ritardi, mala organizzazione e mancanza completa di visione e programmazione. Drammatico quanto emerge dal servizio televisivo, sugli appalti di grandi pezzi di sanità pubblica letteralmente regalati ad enti e società spregiudicate, il cui unico incontestabile fine è lucrare facilmente sul sistema pubblico, cosa che AAROI EMAC denuncia e segnala, inascoltata, già da un anno! Dopo che per mesi l’Amministrazione regionale ha sbandierato l’efficienza e l’importanza degli appalti milionari dati a società, che avrebbero permesso di “salvare” il nostro SSR e ha messo in vetrina sui principali quotidiani locali schiere di medici stranieri entusiasti e gratificati da questa nuova missione in terra FVG, ora si scopre che in realtà in questa regione vi sono forme di caporalato sanitario “di lusso” come chiaramente espresso dai tecnici dell’ambito, con fortissime irregolarità contrattuali e violazione dei più semplici principi di diritto del lavoro, e con appropriazione inaccettabile di denaro pubblico da parte di queste società in una vera e propria “cresta legalizzata”. Se la regione ha veramente bisogno di questi medici stranieri proceda quanto prima, come già fatto dalla Lombardia, ad arruolamento diretto con contratti libero professionali controllati e calmierati eliminando così la costosissima imtermediazione-cresta di cooperative e società. Chi controlla la regolarità di questi contratti? chi verifica i flussi di denaro pubblico? chi monitora la qualità e la sicurezza dei servizi appaltati offerti? Nel mentre i nostri cittadini utenti attendono mesi se non anni per visite, esami ed interventi chirurgici e gli operatori attendono da sette anni una vera riforma del SSR che verrà fatta, forse, sulle prescrizioni (lautamente pagate) di “mamma” AGENAS perchè in questa regione nessun politico nè tecnico è stato in grado mai di fare. Chiediamo al Presidente Fedriga una ferma presa di posizione nei confronti di questi gravissimi fatti e nei confronti di questa progressiva deriva sanitaria regionale”.