Caporalato: Scotto (Pd), serve legislazione più severa Convegno a Pordenone con vertici Pd Fvg, esperti e sindacati
Il lavoro va pagato. L’emergenza di questo paese si chiama salario, si chiama lavoro in appalto, si chiama sfruttamento. Il caporalato è un fenomeno che esiste, che non può essere negato. Vive nel settore dell’agricoltura, ma incide moltissimo anche in altri settori produttivi. Il governo finora non ha preso alcuna misura, ha fatto il solletico ai caporali, mentre invece serve una legislazione più severa e un investimento molto più serio per far emergere questo fenomeno”. Lo ha dichiarato oggi a Pordenone il deputato Arturo Scotto (Pd) a margine di un convegno organizzato dal Partito democratico del Friuli Venezia Giulia sullo sfruttamento e il caporalato. Tra i relatori il direttore Coldiretti Pordenone Antonio Bertolla e la segretaria generale della Flai Cgil di Pordenone Dina Sovran, moderati il giornalista Loris Del Frate.
La segretaria regionale Caterina Conti ha ricordato che “in Friuli Venezia Giulia la situazione è drammatica: nel 2023, sono stati denunciati oltre 100 casi di sfruttamento e caporalato in settori chiave come l’agricoltura, l’edilizia e la logistica. L’anno precedente erano stati 90”, precisando poi che “chi non agisce concretamente è complice di questo sfruttamento” mentre “il nostro Friuli Venezia Giulia merita di essere una regione che difende i diritti di tutti, che protegge chi lavora e che non permette che il caporalato continui a prosperare”.
“Lo sfruttamento e il caporalato sono una piaga che offende la dignità umana e mina le fondamenta della nostra società”, ha detto il segretario del Pd provinciale di Pordenone Fausto Tomasello, spiegando che l’iniziativa ‘Persone, Diritti, Dignità’ promossa dal partito con esperti e sindacati rappresenta un impegno concreto per combattere questo fenomeno. La politica ha il dovere di promuovere un mercato del lavoro equo e solidale – ha aggiunto Tomasello – garantendo a tutti i lavoratori diritti e tutele”.