Casa: Moretti (Pd), Giunta ostinata nella propaganda ora paga errori

«Dopo aver insistito ostinatamente per anni nel rincorrere la propria ideologia, dopo aver sbattuto per anni contro sentenze della Corte costituzionale e dei tribunali del Friuli Venezia Giulia, la Giunta Fedriga rinuncia alle cause pendenti, buttando al vento 30 mila euro di soldi pubblici. Ora prendano atto che con la loro norma populista e incostituzionale (che prevede il requisito minimo di 5 anni per accedere a qualsiasi graduatoria di alloggi popolari e che con la prossima legge di assestamento autunnale finalmente abbasseranno a 2 anni), hanno discriminato non solo gli stranieri ma anche tanti cittadini italiani che da altre regioni si sono trasferiti in Fvg per lavoro o studio». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti che attraverso un’interrogazione chiede alla Giunta di rendere noto a quanto ammontino e quali e quante siano le altre spese sostenute dalla Regione in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale (la numero 15 del 2023) che costringeranno la Regione a modificare la norma. «Non sono servite in questi cinque anni continue proposte normative, sempre bocciate e mai prese in considerazione, per una ottusa e strumentale posizione ideologica che si è rivelata sbagliata e perdente». Con la delibera del 20 giugno 2024, n. 925 “Autorizzazione accordo transattivo”, la Giunta, in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale ha rinunciato alle cause pendenti, stipulando un accordo transattivo a favore dei ricorrenti del valore complessivo di 29mila 500 euro. «Con i soldi dei cittadini – conclude Moretti – viene dunque pagata l’ostinazione di Fedriga e della sua Giunta nel rincorrere una propaganda che si è dimostrata discriminatoria e solo dopo cinque anni si pone rimedio».