Cciaa Pn-Ud e Innexta: «Imprese italiane penalizzate per il costo del credito, meno competitività rispetto a concorrenti europei»

Le imprese di minori dimensioni pagano tassi più elevati rispetto alle più grandi: tassi che superano il 6% per investimenti inferiori ai 250 mila euro mentre scendono al 5,1 per investimenti superiori a quella soglia e di oltre il 9% per necessità di liquidità sotto i 250mila euro, contro il 5% per necessità superiori. Lo rileva un’indagine presentata oggi da Innexta, società camerale specializzata nel credito e soprattutto nel fintech, evidenziando anche, per le imprese del nostro Paese, tassi di interesse elevati e superiori a quelli dei competitor europei. «Questo comporta perdita di competitività in termini di maggior costo necessario per sostenere investimenti e garantire liquidità per stare sul mercato per le nostre pmi – rileva il presidente Cciaa Pn-Ud e Innexta Giovanni Da Pozzo –. Per quanto riguarda l’Italia, a giugno scorso i tassi presentavano un incremento generalizzato rispetto al biennio precedente e in alcuni casi più che quadruplicati rispetto al minimo osservato nel periodo 2021-2023. Colpisce in particolare la velocità con la quale si è manifestato l’incremento, in stretta analogia alla politica monetaria della Bce che ha lasciato spiazzate numerose imprese».

La ricerca Innexta, basata sull’analisi dei dati italiani pubblicamente disponibili e sul loro confronto con quelli dei principali Paesi dell’Eurozona (Germania, Francia e Spagna) per il periodo gennaio 2021-giugno2023, ha inteso verificare le condizioni di accesso al credito delle micro e piccole imprese. Dall’analisi emerge chiaramente come i prestiti alle imprese siano in continua diminuzione dal secondo semestre 2021. Le micro e piccole imprese evidenziano trend peggiori rispetto al complesso delle società non finanziarie. «I motivi? Dal lato della domanda, l’aumento del costo del credito, la crescita disomogenea tra settori e l’incertezza economica che rallenta gli investimenti», aggiunge Da Pozzo. Dal lato dell’offerta, poi, il rimborso Tltro III (le Banche Europee devono rimborsare i fondi acquisiti dalla Bce attraverso le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine), criteri Esg nelle istruttorie specialmente per le banche maggiori e la riduzione delle garanzie pubbliche.

Rispetto al dato aggregato dei 20 Paesi europei, Germania e Francia presentano trend migliori alla media, mentre per Spagna e Italia il trend risulta peggiore. In tutti i Paesi, considerando l’aggregato delle società non finanziarie a partire dal 2022, si assiste a un repentino incremento del costo dei finanziamenti delle nuove operazioni. A giugno 2023 Germania e Italia mostrano il costo del finanziamento più elevato.