Censura Bini. Moretti (Pd): da centrodestra intimidazioni per ribaltare realtà
“Oggi abbiamo assistito a un maldestro tentativo del Centrodestra di ribaltare la realtà attraverso interventi intimidatori e offensivi, spostando la questione sollevata con la mozione di censura dell’assessore Bini dal piano politico ed etico di un atto inopportuno e con troppe casualità e di un palese conflitto di interessi, a una situazione personale, che tale non è mai stata”.
Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, dopo la bocciatura della mozione presentata dai gruppi delle Opposizioni con cui si chiedeva la censura dell’assessore regionale Sergio Emidio Bini per le vicende legate alla compravendita immobiliare tra l’assessore e l’istituto bancario Mediocredito Fvg, all’epoca dei fatti partecipato dalla Regione al 47%.
“L’azione delle Opposizioni – spiega ancora Moretti – è servita se non altro a far uscire dal silenzio il presidente Fedriga, che dopo un mese di mutismo ha difeso il suo assessore, minimizzando e derubricando quanto successo a un fatto personale e non politico. Abbiamo confermato la richiesta di dimissioni di Bini, ricevendo in cambio lezioni inaccettabili, senza entrare in alcun modo nel merito della mozione”.
“I metodi intimidatori di Bini, la diffida legale ricevuta dal consigliere Massimo Moretuzzo in risposta alla sua interrogazione di fine maggio, i toni accusatori e a tratti offensivi di alcuni esponenti del Centrodestra non fermeranno la nostra azione. La vicenda – assicura il capogruppo dem – per noi non è chiusa: attendiamo gli esiti dell’accesso agli atti e la risposta all’interrogazione del collega Roberto Cosolini per fare definitiva chiarezza”. ACON/COM/rcm